Un cerotto per battere il virus: il potenziale vaccino che dà speranza

Francesca Bernasconi

Un piccolo cerotto trasparente delle dimensioni di un polpastrello, ricoperto da piccoli aghi, che permette di sviluppare l’immunità in due settimane. È il vaccino , chiamato PittCoVacc, candidato contro il Sars-CoV-2, studiato dagli scienziati della University of Pittsburgh school of medicine (Upmc).

Ieri, i ricercatori hanno annunciato che i test sul modello hanno mostrato come il cerotto produca anticorpi specifici per il trattamento del nuovo coronavirus, “in quantità ritenute sufficienti a neutralizzarlo”. I primi test effettuati sui topi hanno dato risultati promettenti. Il lavoro è il primo studio ad essere pubblicato, dopo la revisione di altri scienziati, a descrivere un potenziale vaccino contro il Covid-19.

La stessa proteina della Sars

I ricercatori, tra cui l’italiano Andrea Gambotto, avevano già realizzato il primo vaccino in assoluto contro la Sars, nel 2003, che però non venne mai sperimentato, dato che la malattia scomparve da sola. Nel 2014, inoltre, avevano studiato anche il modo per annientare un altro coronavirus, la Mers. Per questo l’azione degli studiosi è stata così rapida. Mers e Sars, infatti, sono “strettamente connessi alla Sars-Cov-2” e, spiega Andrea Gambotto, “ci insegnano che una particolare proteina, chiamata spike, è importante per indurre l’immunità contro il virus”. Avendo già analizzato i coronavirus precedenti, “sapevamo esattamente dove combattere questo nuovo virus”.

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