Coronavirus, Mantovani: «L’immunità di gregge è da irresponsabili: l’Italia deve essere fiera delle sue scelte coraggiose»

di Cristina Marrone

Coronavirus, Mantovani: «L'immunità di gregge è da irresponsabili: l'Italia deve essere fiera delle sue scelte coraggiose»Coronavirus, «L'immunità di gregge è da irresponsabili: l'Italia deve essere fiera delle sue scelte coraggiose»

Professor Mantovani, la Gran Bretagna ha scelto di non fare nulla contro il coronavirus, puntando sull’immunità di gregge naturale. Che idea si è fatto?
«Ho un legame molto forte con la Gran Bretagna dove ho una cattedra e dove mio figlio vive con la sua famiglia. È socialmente difficile accettare di avere vittime in famiglia, ma fa parte del loro modo di affrontare le sfide più difficili. Fatta questa premessa sono sinceramente preoccupato da questa scelta e la trovo irresponsabile».

È davvero possibile raggiungere l’immunità lasciando correre il virus?
«Non amo molto il termine immunità di gregge, preferisco parlare di immunità di comunità, dove è insito il concetto di solidarietà. Non ritengo sia pensabile costruire l’immunità della comunità lasciando correre il virus, è da incoscienti. Bisogna ragionare sul prezzo di una immunità della comunità ottenuta non con un vaccino, ma esponendo come è stato detto, il 60% della popolazione britannica al virus. Ammettiamo, in modo forse ottimistico, una mortalità del 2%. Su un milione di persone vuol dire 20 mila morti; su 10 milioni, 200 mila morti. Ma facciamo un conto ancora più drammatico. Il 10% dei malati ha bisogno di terapia intensiva e respirazione assistita: su un milione di persone servirà a 100 mila pazienti. Nessun sistema sanitario al mondo è in grado di far fronte a un’emergenza del genere. Ci sarebbero troppe vittime e troppi pazienti non potrebbero essere curati». (Qui un approfondimento su che cosa sia, esattamente, l’immunità di gregge)

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