Coronavirus, posso usare i mezzi pubblici? Bloccare i voli è servito? Domande e risposte

3) Chi guarisce può trasmettere il virus?

L’infettivologo Raffaele Bruno dal suo reparto al Policlinico San Matteo di Pavia, dove è ricoverato tra gli altri il «paziente 1», si sofferma sulle cure: «Si ipotizza che siano necessari due test negativi per considerare eradicata l’infezione virale, ma vista la complessità e il costo delle indagini virologiche, il doppio controllo del tampone va valutato attentamente. Sembra pertanto preferibile considerare il soggetto ancora potenzialmente infettante e prolungare l’isolamento per un totale di 14 giorni dal test positivo».

4) I bambini possono uscire e giocare all’aperto

Gian Vincenzo Zuccotti, direttore del Dipartimento pediatrico dell’Ospedale dei Bambini V. Buzzi, si concentra sui bambini: «I bambini possono continuare a giocare all’aperto. È importante insegnare però che questo virus si trasmette con le goccioline di saliva, per cui ci si deve lavare frequentemente le mani».

5) Il blocco dei voli dalla Cina di fine gennaio è stata una misura utile?

Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano e membro del Consiglio superiore di Sanità, ragiona su tutte le misure che stanno limitando le nostre attività quotidiane: «La chiusura dei voli dalla Cina di fine gennaio può aver ritardato di qualche giorno il diffondersi dell’epidemia, ma chi doveva tornare dalla Cina è tornato comunque attraverso altri scali senza essere stato sottoposto a ulteriori controlli. Sarebbe stato preferibile che si fosse creato un sistema di contenimento per chi arrivava da lì come fatto in Francia, Germania, Inghilterra».

6) Come il virus evolve con il cambio di temperature?

Oltre a illustrarci la specificità del virus Covid-19, Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Irccs Humanitas, risponde a una curiosità: «Per il virus della comune influenza la situazione migliora con il cambio di stagione, sia perché le persone non si ritrovano più in ambienti chiusi, sia perché la popolazione che è stata esposta al virus ha prodotto una risposta immunitaria. Credo tuttavia che nessuno possa prevedere con certezza che cosa accadrà con questo nuovo coronavirus».

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7) Perché il coronavirus è nato proprio in Cina dove, nel 2002, si era diffusa la Sars?

Un po’ di storia per concludere, affidata ancora a Michele A. Riva: «La provenienza geografica comune dei due virus è probabilmente legata al fatto che in alcune zone della Cina è più comune la promiscuità tra animali e uomini. Animali selvatici vengono spesso venduti in mercati affollati, dove è più facile che si verifichi il salto di specie da animale a uomo». La convinzione? Solo la conoscenza può essere un antidoto alla paura.

Il libro «50 domande sul corona-virus. Gli esperti rispondono», a cura di Simona Ravizza, con il coordinamento scientifico di Sergio Harari, è in edicola da venerdì 6 marzo per un mese con Corriere della Sera e Oggi, a 6 euro più il prezzo del quotidiano o del settimanale. Il volume è anche in libreria, per Solferino editore. Il libro è composto da 7 capitoli. Alle domande sulla prevenzione risponde Michele A. Riva, docente di Storia della medicina dell’Università Milano-Bicocca ed esperto in prevenzione. Sui sintomi le spiegazioni sono di Sergio Harari, alla guida della Pneumologia del San Giuseppe di Milano. Con l’infettivologo Raffaele Bruno del Policlinico San Matteo di Pavia, si affrontano le cure. Il focus sui bambini lo fa Gian Vincenzo Zuccotti, che guida la Pediatria del Buzzi di Milano. Con Giuseppe Remuzzi, membro del Consiglio superiore di Sanità, s’affronta il perché delle misure di contenimento. Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas, parla delle caratteristiche del virus. Poi la storia delle epidemie, con Michele A. Riva.

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