Coronavirus, aumentare del 50% i posti letto in terapia intensiva: le misure della circolare del ministero

di Enrico Marro

Aumento dei posti letto negli ospedali: del 50% in terapia intensiva e del 100% nei reparti di pneumologia e malattie infettive. Redistribuzione dei pazienti ricoverati, spostando, ove necessario, quelli non colpiti dal virus nelle strutture private accreditate, così da liberare posti letto per i contagiati. Sono le principali misure della circolare del ministero della Sanità per contrastare il coronavirus.Nel frattempo va avanti la messa a punto del secondo decreto economico di sostegno alle imprese e ai lavoratori, che verrà però approvato la prossima settimana e stanzierà 3,8 miliardi, ha detto la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, ieri dopo il vertice delle parti sociali col presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Imprese e sindacati hanno manifestato forte preoccupazione. Che, del resto, trova riscontro nel nuovo decreto della presidenza del Consiglio.

Cinema e teatri a rischio

Il testo dispone la chiusura delle scuole fino al 15 marzo più una serie di altre misure anche queste valide in tutta Italia: raccomandazione agli anziani di restare il più possibile a casa; sospensione di convegni, congressi e manifestazioni; divieti e limiti di accesso alle strutture sanitarie per gli accompagnatori; raccomandazione di tenere una distanza di «almeno un metro» con le altre persone, evitando «abbracci e strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona»; sospensione degli eventi e delle competizioni sportive mentre palestre e piscine potranno restare aperte nel rispetto delle prescrizioni igieniche. La bozza del decreto di Palazzo Chigi parla anche di sospensione degli «eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportino affollamento» tale da non rispettare la «distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro». Il che farebbe pensare che dovrebbero restare chiusi anche cinema e teatri. Ma per averne conferma bisognerà aspettare il testo definitivo. La bozza contiene anche altre due novità. La prima è la raccomandazione di «usare la mascherina solo se si sospetta di essere malato o si assiste persone malate». La seconda prevede la possibilità di attivare «la modalità di lavoro agile» (smart working) da parte delle aziende «anche in assenza degli accordi individuali». Le disposizioni contenute nel decreto della presidenza del consiglio si applicano «fino al 3 aprile 2020.

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