Nel Carnevale horror c’è un piccolo dittatore a sua insaputa



I goliardici genitori accamperanno sofisticate attenuanti? Né il Chaplin di cui sopra, né la suggestione del recente “Jojo Rabbit” (film peraltro intelligentissimo) sarebbero riferimenti sensati. Oppure mamma e papà sono così sprovveduti da non rendersi conto di quanto sia assurdo fare indossare a un ragazzino inconsapevole gli abiti del “grande dittatore”?

Sarebbe un costume già parecchio discutibile in una festa fra adulti, ma francamente mi pare idiota (e ingiustificabile) che a sfilare allegramente, conciato così, sia un bambino. Benché ci sia poco da ridere, in generale, quest’epoca ha fra i tratti dominanti il ghigno. Che non è il sorriso aperto, affabile, benevolo e benefico. È il sorrisetto sarcastico – moneta corrente anche sui social. Il ghigno che c’è dietro a quell’incauta mascherata è imbarazzante e penoso. Che cosa vogliono dirci i simpatici e del tutto inopportuni artefici? Che il bambino può spassarsela coi suoi baffetti disegnati, senza nemmeno capire bene a chi appartennero?
Che tanto vale buttare sul gioco, sullo scherzo il peggio della storia novecentesca in questo nuovo secolo che peraltro si impegna spesso – e in modi inquietanti – a scimmiottarlo?

Ho più domande che risposte, come sempre. Ma quella forse più decisiva è anche la più semplice, la più banale, e va al di là di ogni successiva considerazione: scusate, signori genitori del bambino vestito da grande dittatore, ma come accidenti vi è venuto in mente?

REP.IT

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