Trattativa aperta. Atlantia a Conte: “Serve intesa, revoca catastrofe per tutti”

″È inutile negare che sono stati commessi errori e Aspi sta pienamente collaborando con la Procura di Genova affinché ogni responsabilità venga individuata. Oggi abbiamo la piena consapevolezza che la rete autostradale ha bisogno di molti più investimenti e di molta più manutenzione. Per questo a gennaio Aspi ha presentato un nuovo piano industriale con un forte incremento degli investimenti, per il rinnovamento sia e le manutenzioni.

Vogliamo ricostruire un rapporto di fiducia con le Istituzioni e i cittadini: abbiamo il dovere di garantire autostrade sicure…. Per noi è importante avere un Concedente implacabile. Senza voler negare gli errori di Aspi, lo Stato che affida un’infrastruttura a un privato deve anche regolare e vigilare rigorosamente. Qui c’è stata scarsa responsabilità da parte di tutti, ma credo che ora sia il momento di guardare al futuro. Noi intendiamo collaborare strettamente con il Concedente per trovare una soluzione nell’interesse pubblico”.

Atlantia torna a contestare la norma contenuta nel decreto Milleproroghe che “ha aumentato l’incertezza sulle regole”, ha portato al declassamento aziendale. “Quella modifica unilaterale al contratto non può che rompere la fiducia degli investitori e bloccare gli investimenti in tutti i settori infrastrutturali, non solo le autostrade. Riduce l’attrattività del Paese” spiega Bertazzo. In caso di revoca poi… 

“Sarebbe una catastrofe per tutti. Verrebbe distrutta un’azienda che ha fatto la storia dell’Italia, con oltre settemila dipendenti e un piano d’investimenti di 14 miliardi. Se dovesse succedere, Aspi farebbe un default da dieci miliardi, con una forte perdita per le famiglie italiane, che detengono 750 milioni di euro di un’obbligazione retail, per Cassa Depositi e Prestiti e la Banca Europea degli Investimenti che hanno 2 miliardi di euro, e per numerosi obbligazionisti italiani e internazionali. Sarebbe pesantemente colpita anche Atlantia, che garantisce cinque di questi dieci miliardi”.

Bertazzo conclude dicendo che “una proposta articolata è già stata formalizzato al Governo e siamo in attesa di una risposta. Siamo anche pronti a favorire l’ingresso di soci terzi in Autostrade, anche con quote di maggioranza, nel rispetto dei diritti degli attuali soci di minoranza e di procedure trasparenti”.

La ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, ha affermato che “agli italiani, che sono i proprietari delle autostrade, bisogna garantire di avere condizioni di vantaggi manifesti. Se ci saranno da parte di Aspi idee e proposte di questo tipo, il Governo è disponibile a valutare”. In ogni caso “la decisione finale sarà ispirata all’interesse pubblico e non ad operazioni di consenso”

L’HUFFPOST

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