Prescrizione, scontro Conte-Renzi: «Siete opposizione maleducata» «Vuoi un’altra maggioranza? Ti aiutiamo»

«Chi vuol far cadere il governo?»

Renzi ha parlato in una diretta dal suo ufficio del Senato dopo che Conte aveva giudicato la posizione di chiusura di Italia Viva sulla linea della maggioranza un atteggiamento da «opposizione maleducata». Dichiarazioni che non sono affatto piaciute all’ex premier: «Caro presidente non puoi dire che noi siamo opposizione maleducata. Intanto se noi siamo opposizione, voi non avete la maggioranza. Se vuoi cambiare maggioranza fallo, ti daremo una mano». Parole nette, ma accompagnate dalla rassicurazione che, pur tenendo il punto sul nodo giustizia, Italia Viva «non vuole aprire la crisi, vuole aprire i cantieri».

L’ira del premier

Conte, poco prima, aveva descritto i renziani come un partito di maggioranza che si comporta come se «volesse fare un’opposizione aggressiva e maleducata». Un commento a caldo all’annuncio delle ministre renziane che avevano anticipato l’intenzione di non partecipare al Consiglio dei ministri per ribadire la distanza sul lodo Conte bis. Italia Viva, aveva detto Conte, «un giorno sì e l’altro pure dichiara che vuole produrre un atto di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede: sfido gli italiani a comprendere come può un compagno di viaggio minacciare la sfiducia di un ministro che non è solo il capo delegazione della principale forza di maggioranza relativa, ma è anche il ministro che abbiamo lodato tutti per la riforma del processo civile». Ma Bonafede, ricorda Conte, «si è reso disponibile a rivedere la norma e abbiamo trovato vari punti di mediazione. Non c’è più quindi la norma Bonafede in questo accordo; si insulta un ministro pubblicamente ma per cosa?».

Zingaretti: «Giusto chiedere chiarezza»

Una preoccupazione, quella del premier, condivisa dal segretario Pd Nicola Zingaretti, che ha fatto suo «il richiamo alla serietà di tutta la maggioranza, per reagire a fibrillazioni che è giusto prendere sul serio e sulle quali si chiede una maggiore collegialità». Vento di crisi? «Non ho elementi per dire che siamo in presenza o alla vigilia di una crisi, che nessuno ha dichiarato. Conte ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, è giusto porre domande come quelle che il premier oggi ha posto, non per distruggere ma per risolvere i problemi».

Il Consiglio dei ministri

Confermata dunque l’assenza a palazzo Chigi delle ministre renziane. Teresa Bellanova, ministro delle Politiche agricole e capodelegazione di Italia viva, impegnata in una visita istituzionale a Mosca, ha commentato: «Ora sarà bene che il governo, anziché perdere tempo su norme che Italia viva non sosterrà mai, inizi ad affrontare i temi che devono essere al centro dell’agenda del Paese e ripartire dalla crescita e da un modello di sviluppo che deve generare opportunità di lavoro. Non si tratta di fare un baratto tra posizioni di governo e diritti dei cittadini: per noi il diritto dei cittadini ad avere una giustizia giusta è indiscutibile».

Orlando (Pd): «Restare impantanati non è un bene»

Reazioni immediate dei dem al possibile forfait delle ministre. Lasciare il governo «impantanato all’infinito» sulla prescrizione «non è un bene per il governo, ma i governi possono cambiare e si può andare a votare». A dirlo è stato il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, ospite di Sky Tg 24. «Non siamo interessati a questo disegno», risponde all’ipotesi di dar vita a nuove maggioranze in caso di crisi.

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