Fallimento di tre cooperative a Firenze: chiesto il processo per i genitori di Renzi

Oltre ai genitori del leader di Italia viva, i magistrati toscani hanno chiesto il processo anche per altri 16 indagati, tra i quali l’ex autista del camper di Matteo Renzi alle primarie di 8 anni fa, Roberto Billy Bargilli, che era nel cda di due delle coop al centro dell’indagine e che fu ascoltato come persona informata dei fatti anche relativamente all’inchiesta Consip.

Nel dettaglio delle accuse relative alle tre coop delle quali Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano amministratori di fatto, i pm fiorentini contestano ai coniugi Renzi di aver provocato dolosamente il fallimento della Delivery Service, omettendo «sistematicamente di versare gli oneri previdenziali e le imposte», di aver poi sottratto alla Europe Service «libri e scritture contabili» per «procurarsi un ingiusto profitto» a scapito peraltro dei creditori, e infine, per la Marmodiv, i genitori di Matteo avrebbero concorso con altri due coindagati a «cagionare il dissesto della società», mettendo a bilancio in attivo, nel giugno del 2018, false «fatture da emettere» per oltre 370mila euro.

Per i legali dei coniugi Renzi, Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini, nessuna sorpresa. La richiesta di rinvio a giudizio dei magistrati fiorentini è anzi «scontata, trattandosi della questione per la quale i coniugi Renzi sono stati arrestati, provvedimento poi annullato dal Tribunale del Riesame». E secondo i due avvocati, l’auspicio di Tiziano, appunto, potrebbe andare a buon fine proprio «in sede processuale». Lì, concludono i legali, «siamo assolutamente convinti che dimostreremo come non vi sia alcun nesso tra il fallimento della cooperativa Marmodiv e l’attività dei Renzi, che erano clienti e non amministratori della medesima. Attendiamo con tranquillità che dopo oltre un anno di show mediatico si possa celebrare il processo nelle aule di giustizia e non altrove».

IL GIORNALE

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