Inchiesta Alitalia-Sai, 21 indagati tra cui Mustier, Mansi e Laghi. «600 mila euro per eventi e cene»

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Gli indagati sarebbero responsabili secondo la procura della bancarotta di Alitalia poiché «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso» avrebbero commesso tutta una serie di falsi per l’approvazione del bilancio del 2015. «In tal modo — spiega l’avviso di chiusura indagine — fornendo indicazione di dati di segno positivo difformi dal vero e consentendo il progressivo aumento dell’esposizione debitoria, cagionavano o comunque concorrevano a cagionare il dissesto della società, anche aggravandolo». Laghi risulta inoltre indagato anche per falso in atto pubblico: «Nell’autodichiarazione resa in accettazione dell’incarico di Commissario straordinario di Alitalia Sai al Mise — scrivono i pm — dichiarava falsamente di non aver prestato attività di collaborazione professionale nei confronti della società Alitalia Sai nei due anni antecedenti alla dichiarazione dello stato d’insolvenza, nonostante avesse, nel settembre 2015, emesso parere su incarico della citata società». Mustier, Laghi e Mansi, inoltre, sono accusati in concorso con altri di «ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza» di Enac, esponendo «fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica patrimoniale o finanziaria della società» e «occultando con mezzi fraudolenti fatti che avrebbero dovuto comunicare».

I 21 indagati

Ecco l’elenco degli indagati con i ruoli che ricoprivano all’epoca dei fatti: Silvano Cassano (amministratore delegato), Marc Cramer Ball (amministratore delegato) James Hogan (vicepresidente del consiglio di amministrazione di Alitalia Sai e presidente e ceo di Ethiad), Duncan Naysmith (Cfo), Claudio Rosati (vicepresidente financial planning & control e vice presidente financial reporting), Claudio Di Cicco (vicepresidente financial reporting), Matteo Mancinelli (general counsel), Paolo Merighi (Senior manager financial statements), Luca Cordero di Montezemolo (presidente Cda e amministratore delegato), James Rigney (componente Cda), Giovanni Colaninno (componente Cda), Giovanni Bisignani (componente Cda), Jean Pierre Mustier (componente Cda), Paolo Colombo (componente Cda), Antonella Mansi (componente Cda), Enrico Laghi (consulente incaricato e amministratore di Midco), Corrado Gatti (presidente del collegio sindacale), Alessandro Cortesi (componente collegio sindacale), Domenico Falcone (responsabile della revisione legale del bilancio Alitalia Sai per società Deloitte & Touche Spa, Giancarlo Schisano (Chief operation officer – Accountable manager), John Charles Shepley (Chief planning & Strategy officer). La compagnia aerea

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600 mila euro per eventi e cene gala

Una delle contestazioni che la procura di Civitavecchia rivolge a tre ex amministratori delegati (Silvano Cassano, Luca Cordero di Montezemolo e Marc Cramer Ball) e al Cfo, Duncan Naysmith, sono i quasi 600 mila euro di Alitalia che sarebbero stati utilizzati dagli amministratori della compagnia aerea per catering e cene di gala. I quattro avrebbero «distratto e dissipato» risorse della società per complessivi 597.609 euro: 133.571 «per spese di catering verso la società Relais Le Jardin» in occasione delle riunioni del Cda, 5.961 per «cene di gala in favore dalla società Casina Valadier» e 485.077 per organizzare 4 eventi aziendali che, seppur pagati inizialmente da Etihad, sono poi stati indebitamente addebitati a Alitalia Sai».

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