Il Governo pressa i Benetton per vendere Autostrade ma per Atlantia non ci sono ancora le condizioni

Le condizioni sono state messe sul piatto, seppure non nella forma della comunicazione ufficiale, ma il protocollo è un elemento superfluo quando si tratta. Eccole le condizioni che il governo offre ai Benetton per evitare la revoca della concessione: la vendita di Autostrade, un risarcimento per gravi inadempienze, tariffe più basse, l’esborso dei soldi per ricostruire il ponte Morandi a Genova, interventi a proprie spese per il capoluogo ligure. Prendere o lasciare. Il tutto – ma questo è un elemento non perentorio – entro dieci giorni. La risposta, rivelata a Huffpost da fonti industriali: troppi ostacoli impediscono di dire sì. Al momento è no. 

La fotografia di una trattativa lunga e complessa dice che qualcosa si è mosso nei ragionamenti dell’esecutivo e in quelli dei Benetton. Qualcosa che allontana la prospettiva della revoca, ma non la cancella perché quando ci sono le condizioni di una parte è necessario anche ottenere una risposta positiva dall’altra. E questa, come si diceva, ancora non c’è. Nell’esecutivo è maturata pienamente la convinzione che la revoca è un azzardo insostenibile. A livello economico e di consenso perché il rischio è quello di pagare un indennizzo miliardario e di mandare a casa settemila lavoratori. Anche i 5 stelle, tra i più accaniti sostenitori della linea dura e quindi della revoca della concessione, si sono convinti che bisogna procedere per un’altra via. Non che questo riposizionamento non abbia causato malumori, tutt’altro, ma alla fine se si tolgono le autostrade ai Benetton si potrà sempre dire che l’obiettivo è stato raggiunto, seppure in una modalità differente rispetto a quella sostenuta da quando è crollato il viadotto a Genova. Per dirla in poche parole: il risultato giustifica i mezzi. 

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.