Il virus ha un nome ufficiale: Covid19. Un vaccino «entro 18 mesi». L’Oms: «Minaccia peggiore del terrorismo»

No a sospensione Schengen

Allo stato, «non ci sono elementi tali da giustificare una sospensione dell’accordo di Schengen sulla libera circolazione delle persone e delle merci in Europa», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in Parlamento. Invocando però «un coordinamento più forte dei paesi Ue». «Dobbiamo continuare a tenere un livello di attenzione molto alto ma senza allarmismi perché in Italia e negli altri Paesi europei la situazione è sotto controllo», ha detto Speranza.

Il bilancio

Intanto, il bilancio dice che il morbo ha superato quota mille vittime nel mondo — 1.110 — , e che ha superato i 43mila contagi: lo ha comunicato nel suo briefing quotidiano la commissione sanitaria sull’epidemia della provincia di Hubei, dove si sono registrati 94 nuovi decessi e 1.638 nuovi casi di contagio. Il virus «Covid-19» si conferma dunque più letale della Sars (la sindrome respiratoria acuta grave), che nel 2002-2003 uccise 774 persone in tutto il mondo. Il tasso di mortalità è del 2%, sottolinea però l’immunologo Anthony Fauci, direttore dell’istituto statunitense per lo studio delle malattie infettive Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases), «ma considerando i casi asintomatici o con sintomi molto lievi potrebbe essere inferiore».

I contagi

I contagi confermati dall’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) all’11 febbraio sono 43.118, così distribuiti: n Cina il 99,2% del totale, il 73% dei quali nella provincia di Hubei), e gli altri tra Paesi del Sud-est asiatico (143) e del Pacifico occidentale (37), oltre che sulla nave Diamond Princess in quarantena al largo delle coste giapponesi (67). Il Quotidiano del popolo, intanto, ha dato notizia del licenziamento di due alti funzionari della sanità nella provincia di Hubei – il segretario del partito per la Commissione salute della provincia, il capo della Commissione e vice direttore della Croce Rossa locale – per come hanno gestito l’emergenza.

In California

Un nuovo caso è stato accertato a San Diego, in California. La conferma ufficiale è arrivata dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie: si tratta di un americano che era a bordo del primo volo di cittadini statunitensi evacuati da Wuhan, in Cina, epicentro dell’epidemia, e messi in quarantena nella base aerea militare di Miramar. Salgono così a 13 i casi finora accertati negli Stati Uniti di persone positive al test.

In Italia

In italia, sono «in lieve miglioramento» le condizioni dei coniugi cinesi positivi al test del Coronavirus e ricoverati in terapia intensiva allo Spallanzani di Roma. Entrambi, si legge nel bollettino medico diffuso dall’Istituto, «presentano un lieve miglioramento delle condizioni generali», anche se la prognosi resta riservata». «Continua a essere in buone condizioni generali», spiegano i medici, il ricercatore emiliano trasferito giorni fa dalla Cecchignola. Sono in tutto 58 i pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus allo Spallanzani: di questi, 46 risultati negativi al test, sono stati dimessi.

300 milioni per l’export

Sale nel frattempo la tensione Pechino-Roma: tra le nuove misure adottate in Italia, le procedure sanitarie già in vigore per i voli internazionali vengono estese anche ai passeggeri in arrivo da Roma. Il governo è consapevole della necessità di contenere gli effetti negativi sul sistema economico e produttivo. Il ministro degli Esteri Di Maio ha annunciato un contributo statale – attraverso l’Agenzia Ice – di 300 milioni per sostenere l’export: «È chiaro che le nostre imprese dovranno superare molte difficoltà e vincere sfide in complessi scenari anche alla luce dell’emergenza coronavirus», ha spiegato il ministro.

Il contagio

Intanto, si è materializzato uno scenario finora solo temuto: senza aver mai messo piede in Cina, un cittadino britannico contaminato dal coronavirus di Singapore lo ha poi trasmesso a diversi compatrioti durante un soggiorno nelle Alpi in Francia, prima di essere diagnosticato in Gran Bretagna. Potrebbe aver contaminato accidentalmente almeno 11 persone, cinque delle quali ricoverate in ospedale in Francia, altre cinque in Gran Bretagna e un uomo di 46 anni sull’isola spagnola di Maiorca. Le autorità britanniche hanno dichiarato il coronavirus una minaccia “grave e imminente” per la salute pubblica, dopo che quattro casi sono stati rilevati nel Regno Unito.

Le navi da crociera

I ministri della sanità europei si incontreranno a Bruxelles giovedì per discutere misure coordinate contro l’epidemia. In Asia, migliaia di viaggiatori e membri dell’equipaggio rimangono confinati a bordo di due navi da crociera. Almeno 135 casi di contagio sono stati confermati sulla Diamond Princess, in quarantena al largo del Giappone. E martedì le autorità thailandesi hanno negato lo sbarco nel porto di Laem Chabang (Bangkok) alla nave da crociera Westerdam , della compagnia Holland America Line, per i timori legati al contagio. La Westerdam era partita il 1 febbraio da Hong Kong, dove al momento sono stati registrati 49 casi di infezione. La nave si è già vista rifiutare il diritto di sbarco da Taiwan e dal Giappone. A bordo si trovano 1.455 passeggeri e 802 persone di equipaggio.

In Cina

La prima morte attribuita al virus apparso a dicembre nella città cinese di Wuhan (al centro), è stata annunciata l’11 gennaio. Solo un mese dopo, i casi di contagio nel mondo sono più di 43mila. La Cina rimane in gran parte paralizzata, nonostante una timida ripresa del lavoro, lunedì. Gli studenti restano in vacanza e le aziende sono incoraggiate a lasciare che i propri dipendenti lavorino da casa. Lunedì in televisione, il presidente Xi Jinping ha provato a rassicurare la popolazione, affermando che l’impatto del virus sarebbe stato «di breve durata» e ha chiesto di «prestare molta attenzione al problema della disoccupazione». Le autorità locali sono state criticate per aver ritardato la risposta all’epidemia e persino rimproverato gli informatori per «aver diffuso voci». La morte di uno di loro, il 34enne medico Li Wenliang, venerdì aveva scatenato proteste contro la mancanza di libertà di espressione.

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