Giuseppe Conte, il premier Colibrì che batte le ali solo per stare fermo

di Marco Damilano

L ’Emilia-Romagna non è l’Italia, a sinistra tutti se lo ripetono da una settimana, ma si vede dalle facce che non ci credono, quando si danno di gomito nelle conferenze stampa e sui palchi. Nicola Zingaretti gongola. Andrea Orlando sogghigna. Dario Franceschini benedice. Hanno tutti stampata in viso l’allegria di naufragi, quella che subito ti fa riprendere il viaggio. La stessa che avevano nel mese di agosto, quando in tanti immaginarono di aver risolto la questione con Matteo Salvini con il voto parlamentare di fiducia al governo di Giuseppe Conte.

Ora la storia si ripete. Sono passati dieci giorni dalla vittoria di Stefano Bonaccini e dalla sconfitta del Capitano della Lega, dalla disfatta del Movimento 5 Stelle, affondato nella regione che fu la sua culla, e dalla ripresa di voti del Pd, l’evento è stato considerato di poco appena inferiore ai dieci giorni che sconvolsero il mondo, quelli della rivoluzione sovietica del 1917. Eppure il Gennaio italiano non è stato rosso come l’Ottobre bolscevico, l’ER è stata per la sinistra e il Pd l’Emergency Room, il pronto soccorso, che interviene nell’urgenza, nel momento di pericolo, ma non può bastare per la terapia quotidiana, che richiede un tempo diverso: pazienza, determinazione, coraggio. E quando stavi per affondare, lo scrive Massimo Cacciari , non basta rallegrarti per lo scampato pericolo e limitarti ad aggiustare la navicella. Devi cambiarla.

Non si sposta di un millimetro la questione che non è solo italiana, ma globale. Il 2020 è l’anno in cui la destra mondiale sta provando a consolidare e a trasformare in sistema stabile, strutturato, l’onda lunga populista e nazionalista partita nel 2016 con il referendum inglese sulla Brexit e con la prima elezione alla Casa Bianca di Donald Trump. Allora sembrarono anomalie, incidenti di percorso, voti quasi per burla, destinati a essere smentiti in caso di ripetizione. Il voto massiccio per Boris Johnson il 12 dicembre ha rovesciato questo scenario: la Brexit in questi anni non è più uno stato d’animo eccentrico, si è trasformata in un progetto politico e ha vinto le elezioni.

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