Coronavirus, in Cina 132 morti. British Airways sospende voli, anche Trump valuta lo stop. Toyota sospende la produzione

Coronavirus dalla Cina, cresce a 106 il numero dei morti. Tre nuovi casi in Germania

Va anche notato che rispetto al giorno precedente i nuovi contagi confermati risultano in diminuzione, circa 600 in meno. È presto per capire se si stratta di una anomalia statistica oppure dell’inizio di un rallentamento. Ieri il super esperto cinese Zhong Nanshan ha dichiarato che il picco potrebbe essere raggiunto entro dieci giorni, ma i modelli di altri ricercatori lo collocano molto più avanti nel tempo, addirittura ad aprile. Il capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, in visita a Pechino, ha espresso fiducia nella capacità della Cina di contenere l’epidemia.

Il blocco dei voli da e per la Cina

La British Airways ha deciso di sospendere tutti i voli da per la Cina per via dell’epidemia. Lo riporta Sky News. La Casa Bianca sta valutando un possibile blocco completo di tutti i collegamenti aerei dalla Cina agli Stati Uniti. Lo riferiscono i media americani, secondo cui l’ipotesi sarebbe stata discussa in una conference call tra funzionari del governo e manager delle maggiori compagnie aeree. Finora nessun altro Paese al mondo ha attuato un blocco così deciso.

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Si tratta per ora solo di un’ipotesi e secondo alcune fonti non dovrebbe essere imminente, ma “tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha detto il segretario alla Salute Alex Azar. Le compagnie Usa hanno comunque già annunciato una riduzione dei voli. Ieri anche il governo di Hong Kong ha sospeso i collegamenti ferroviari alta velocità con la Cina e dimezzato quelli aerei, pur evitando una chiusura completa della frontiera.

La Toyota sospende la produzione e Stabucks chiude metà dei locali

La multinazionale giapponese Toyota ha interrotto la produzione in Cina fino al 9 febbraio. “Considerati vari fattori, tra cui le linee guida dei governi locali e regionali e la situazione della fornitura di componenti, a partire dal 29 gennaio, abbiamo deciso di interrompere le operazioni nei nostri stabilimenti in Cina fino al 9 febbraio” – ha annunciato il portavoce della casa automobilistica – Maki Niimi. “Monitoreremo la situazione e prenderemo eventuali ulteriori decisioni sulle operazioni il 10 febbraio”.
Starbucks ha annunciato la chiusura temporanea di metà dei propri punti vendita in Cina. La catena di negozi di caffè non è la prima a chiudere negozi nel Paese: pochi giorni fa anche McDonald’s aveva annunciato una decisione simile. Alla fine del 2019 Starbucks contava in Cina 4.292 negozi, il 16% in più dell’anno precedente.

Prime evacuazioni, gli italiani aspettano

Sono partiti nel corso della notte i primi aerei per evacuare i cittadini stranieri da Wuhan, epicentro del contagio messo in quarantena dalle autorità cinesi. Il primo è stato quello americano, con a bordo i diplomatici del consolato e alcuni “privati” cittadini, farà scalo in Alaska prima di atterrare a San Francisco. Il secondo è quello giapponese, che è già arrivato a destinazione con 200 persone a bordo.

Dopo aver chiesto e ottenuto il supporto, anche economico, della Ue, la Francia invierà due voli charter: sul primo, che dovrebbe atterrare in città oggi, troveranno spazio 250 cittadini transalpini, sul secondo, previsto “in settimana”, 100 cittadini europei, tra cui “verosimilmente”, dice la Farnesina, anche qualche italiano.

Nonostante solo una parte dei nostri 60 concittadini voglia lasciare Wuhan, non dovrebbe bastare a rimpatriarli tutti: il ministero degli Esteri sta lavorando per organizzare “il prima possibile” altri voli. Oggi dovrebbero essere messi a punto anche i protocolli sanitari per accoglierli una volta sbarcati in Italia. Anche l’Australia ha annunciato dei voli di evacuazione: i suoi cittadini faranno la quarantena su un atollo del Pacifico.

Il mondo ha paura

Aumentano i casi all’estero. La Germania ne ha registrati quattro, che rappresentano anche i primi episodi di contagio avvenuti su territorio europeo. Il primo cittadino tedesco ad ammalarsi infatti, un ingegnere, non è stato in Cina ma ha contratto il virus da una collega senza sintomi di ritorno dal Dragone, trasmettendolo poi a sua volta ad altri tre colleghi. Con i tre casi francesi, i contagiati in Europa salgono così a sette. Al momento nessun malato confermato in Italia.

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dalla nostra corrispondente ANAIS GINORI
Ripartenza shock per Hong Kong I timori per l’impatto economico dell’epidemia e del blocco messo in campo dalle autorità cinesi per contenerla pesano sulle Borse. Dopo la lunga chiusura del Capodanno cinese, Hong Kong ha riaperto in rosso del 3%, trascinata al ribasso dai titoli delle compagnie aeree, ma anche di tecnologia e lusso. Le Borse della Cina continentale resteranno chiuse fino a lunedì, dopo che il governo ha prolungato di tre giorni il periodo di vacanza.

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