Cuneo, scritta shock a casa del figlio di una ex deportata: “Qui ci sono ebrei”

Il figlio sul settimanale “Provincia Granda” scrisse: “E’ emergenza odio” “L’emergenza odio è colossale, palpabile in tutti i campi. La mente torna a notti buie e vergognose della nostra Storia recente”. E’ quanto ha scritto sull’ultimo numero del settimanale “Provincia Granda” il figlio di Lidia Ricolfi. La scritta antisemita comparsa la scorsa notte sulla porta della sua abitazione potrebbe essere legata proprio a questo articolo.

“Mondovì è città decorata al valor Militare per la guerra di Liberazione e medaglia di bronzo al valor militare – ha detto Gianni Scarpace, condirettore del settimanale che ospita la riflessione di Ricolfi -. Questo episodio ha colpito molto i monregalesi che ricordano nella figura di Lidia Rolfi l’insegnante che giovanissima fu deportata a Ravensbruck, amica di Primo Levi e instancabile narratrice della condizione femminile nei campi di sterminio”.

“‘Provincia Granda’ è un giornale laico, senza una connotazione politica, la storica gazzetta di Mondovì che ha celebrato i 150 anni di storia nel 2019 ed un episodio di questo genere, in tempi recenti, non è mai accaduto. Lo condanniamo in modo forte – ha sottolineato Scarpace – perché offende la memoria storica di una monregalese importante e offende la città, che accoglie la nostra redazione del 1869. Aldo Rolfi ha riportato sulla nostra terza pagina memorie di sua mamma finora sconosciute ai più e gliene siamo grati”.

TGCOM

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