Brexit, Londra dice addio all’Erasmus. Studenti in rivolta

Su Twitter, il sottosegretario all’Istruzione e l’università britannico Chris Skidmore, in risposta alla polemica scoppiata ha precisato che la partecipazione del Regno Unito ad Erasmus “farà parte dei nostri negoziati futuri con l’Unione europea. Diamo grande valore agli scambi internazionali tra studenti”.

Anche la politica italiana reagisce alla notizia. “Dicendo addio all’Erasmus il Regno Unito scrive una pagina triste non solo per gli studenti europei. A maggior ragione adesso l’Unione Europea ha il dovere di investire sull’educazione, sulla conoscenza e sulle nuove generazioni”, twitta Matteo Renzi, leader di Italia Viva. “La Gran Bretagna dice addio all’ Erasmus. Così hanno deciso Johnson e i suoi. Il sovranismo al potere nega ai giovani la possibilità di fare esperienze formative e allargare gli orizzonti. Rinchiudersi nei propri recinti non è la soluzione, ma il problema”, commenta Laura Boldrini dalle fila del Pd.

“L’Europa più unita che esiste è l’Erasmus, che ha permesso a intere generazioni di giovani europei di conoscere altre realtà, culture e lingue e di diventare profondamente europei. L’addio del Regno Unito all’Erasmus danneggerà soprattutto gli studenti britannici, con un antipasto dell’isolamento e della riduzione di opportunità e libertà rappresentato dalla Brexit”. Lo afferma in una nota il vicesegretario di Più Europa, Piercamillo Falasca. “Per questo, noi proporremo una petizione al Parlamento europeo per consentire l’apertura unilaterale agli studenti britannici delle università dell’Unione Europea, anche senza reciprocità. Se la politica britannica ha scelto la miopia sovranista – conclude Falasca – noi daremo un messaggio lungimirante ai tanti giovani britannici che si sentono e continueranno a sentirsi europei e che nell’Erasmus trovano una via per realizzare i propri sogni di vita”.

QN.NET

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