Le spese inutili di Natale. Siamo in crisi ma abbiamo soldi da buttare

È vero che siamo in crisi, che il Pil non sale e i giovani fanno fatica a trovare un posto fisso: ma restiamo una società opulenta con uno spreco che grida vendetta al cielo. Fare un regalo a una persona cara è diventato un supplizio mentale: di che cosa avrà bisogno?

L’impressione è che tutti abbiano già tutto, specialmente i figli, ai quali finiamo infatti per regalare dei soldi. Quando eravamo povera gente, non si riciclava il superfluo ma i vestiti dei fratelli e dei cugini più grandi. Non c’è nulla di male nel fare regali inutili e nel riciclarli poi: ma è assurdo sostenere che (come leggo in una nota di Confcooperative) “egoismo e paura per il domani, oltre all’aumento della povertà, determinano la dinamica dei consumi e la propensione alla spesa degli italiani”. I dati che trovate nelle pagine qui a fianco non sono il segno di un “aumento della povertà”, ma di un Paese che sicuramente non correrà più come una volta, però che altrettanto sicuramente ha più di sempre: anche più di quanto avevamo nei mitici anni Sessanta, quando il Pil saliva. Siamo in crisi di crescita ma siamo ancora, come scrive Luca Ricolfi, “la società signorile di massa“. E i Paesi poveri sono altri: quelli in cui il cibo non finisce nella spazzatura per il semplice fatto che prima non era finito in tavola.

QN.NET

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