‘Ndrangheta in Piemonte, otto arresti: in manette l’assessore regionale Rosso

La carriera politica
Roberto Rosso, 59 anni, è un avvocato civilista. E’ assessore regionale con delega ai rapporti con il Consiglio regionale, delegificazione dei percorsi amministrativi, affari legali e contenzioso, emigrazione e ai diritti civili. Uno dei più attivi collaboratori del presidente Alberto Cirio. Alle spalle ha una lunga carriera politica iniziata negli Anni Novanta. Cinque volte deputato, è stato uno dei principali esponenti di Forza Italia in Piemonte. Membro in più commissioni parlamentari: Bilancio, Attività Produttive, Lavoro e Agricoltura. Nella  legislatura 2008- 2013 è stato anche sotto Segretario alle Politiche Agricole e Forestali. Attualmente è anche capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Torino e vice sindaco di Trino Vercellese, dove vive. È stato eletto consigliere regionale in provincia di Torino, ottenendo 4.806 preferenze. Nel 2012, nel corso di un dibattito televisivo, svelò alcune prassi poco nobili dei consiglieri regionali piemontesi, in materia di trasferte e rimborsi. Dalle sue esternazioni scaturì l’inchiesta di Rimborsopoli, che travolse il mondo politico regionale.

I destinatari della misura cautelare

Tra i destinatari della misura cautelare Mario Burlò, 46 anni, di Moncalieri, imprenditore nel ramo del «Facility managment». Laureato in Scienze Politiche, è – da luglio 2019 – vicepresidente nazionale di Pmi, sigla con 200 mila iscritti. Ha fondato il consorzio di imprese OJ Solution con sede a Torino in via Arcivescovado ed è già stato eletto in passato presidente di Uni (Unione nazionale imprenditori). Il suo consorzio è mai sponsor di numerose società sportive in Italia.

LA STAMPA

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