Popolare di Bari commissariata, il governo pronto a mettere 250 milioni

di Fabrizio Massaro

Scatta la rete di salvataggio per la Popolare di Bari. Ieri sera il Consiglio dei ministri ha discusso l’intervento per sostenere l’istituto pugliese in crisi — 3.300 dipendenti, 70 mila soci. In sostanza si va verso una sorta di «nazionalizzazione» parziale con l’intervento della banca pubblica Mediocredito Centrale (Mcc) e del Fondo Interbancario di tutela dei depositi (Fitd). Il governo dovrebbe versare 250 milioni in Mcc, che a sua volta li userà per l’aumento da 800 milioni-1 miliardo della PopBari, nel frattempo commissariata ieri sera dalla Banca d’Italia. Una specie di schema-Carige, che proprio ieri ha chiuso l’aumento di capitale.

L’accelerazione era nell’aria, nonostante appena nel pomeriggio il premier Giuseppe Conte avesse rassicurato: «Al momento non c’è nessuna necessità di intervenire con nessuna banca», il sistema «è in buona salute». Ieri sera il consiglio dei ministri, cominciato alle 21, non ha emanato un decreto-legge, come era circolato inizialmente. C’è stata un’informativa del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sul commissariamento. Il Cdm — informa una nota — «ha espresso la determinazione ad assumere tutte le iniziative necessarie a garantire la piena tutela degli interessi dei risparmiatori e a rafforzare il sistema creditizio a beneficio del sistema produttivo del Sud, in maniera pienamente compatibile con le azioni di responsabilità volte ad accertare le ragioni che hanno condotto al commissariamento».

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