Gualtieri senza freni sul Mes: “Salvini e Borghi terroristi”

Le riassumiamo. E riguardano proprio Borghi. Si è detto, tra le altre cose, che l’economista della Lega era d’accordo sul trattato durante la scorsa legislatura. Una dichiarazione pronunciata da Conte con tanto di prove circolate in rete nelle quali si legge la firma del deputato in calce a un documento che riguarda proprio il Mes. Notizia, questa, giunta anche a Luca Telese, che, nella puntata di Otto e Mezzo in onda venerdì 6 dicembre, ha ben pensato di diffondere.

Eppure, come lo stesso Borghi ha sottolineato, si tratta di una falsità: “Caro Luca Telese mi sei costato un comunicato stampa”, ha tuonato il leghista su Twitter. Proprio così, perché l’economista ha dovuto ricorrere a una smentita ufficiale contro il premier: “Conte dice che ho approvato il Mes in commissione Bilancio a marzo? Falso! Le solite bugie di un soggetto che inganna e mente a giornalisti e addetti ai lavori. Il Mes – a quanto dicono tutti, dall’opposizione e non – non è mai stato trattato nella commissione che presiedo, visto che il ministro dell’Economia non si è mai presentato per relazionare”.

E qui torniamo al nostro Gualtieri che, intervistato da Lucia Annunziata a Mezz’ora in più su Rai tre, spazza via la possibilità di una crisi di governo a causa dalle liti interne alla maggioranza sulla manovra, e non usa mezzi termini quando è chiamato a difendersi: “Quella sul Mes è una discussione che ci sarebbe stata comunque, a prescindere da questo dibattito sopra le righe, ma è avvenuta in un contesto in cui la Lega, Salvini e Borghi con cinismo hanno iniziato a fare una campagna terroristica per spaventare le persone. Certo, se non ci si riesce a esprimere con competenza e serietà sulla Nutella è evidente che la credibilità su ciò che si dice sul Mes sia piuttosto scarsa”.

Riferendosi poi al rinvio della firma sulla riforma dell’istituto europeo, ottenuta in sede di eurogruppo “grazie” anche alla sua mediazione, Gualtieri aggiunge: “Il rinvio è un fatto. Ci sono anche dei miglioramenti che vanno valutati, c’è un orizzonte più largo sul pacchetto”. Il ministro auspica insomma che ci sia una risoluzione positiva che guardi in avanti e che raccolga il sostegno delle forze responsabili, anche non della maggioranza. “Certo, chi vuole l’incidente, chi spaventa le persone in modo molto cinico dicendo che ci tolgono i soldi dai conto correnti (aspetto paventato dalle opposizioni, Borghi tra gli altri), dubito possa convergere”. Sarà pure così. Il ministro avrà le sue ragioni, ma i dubbi legati all’affare “salva Stati” restano. E non è possibile negare che questo tema sia entrato nelle case degli italiani solo da poche settimane. Non certo da mesi. O, addirittura, da anni.

IL GIORNALE

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