Sul Mes “il governo seguirà una logica di pacchetto” ma “poi deciderà il Parlamento”

Inoltre la risoluzione richiedeva al premier di “render note alle Camere le proposte di modifica al trattato Esm, elaborate in sede europea, al fine di consentire al Parlamento di esprimersi con un atto di indirizzo e, conseguentemente, a sospendere ogni determinazione definitiva finché il Parlamento non si sia pronunciato”.

Fonti del M5s sottolineano comunque che “il Parlamento è sovrano ed è un bene che si sia deciso di non dare nessuna luce verde fino a quando il Parlamento non ne discuterà. E’ il Parlamento che parla per primo. Per noi tante cose nell’Unione Economica e Monetaria vanno riviste”. E anche per Di Maio la riforma “va valutata nell’ambito di un pacchetto di riforme nelle quali c’è tanto da cambiare”. In ogni caso il confronto con il Pd è stato “civile e costruttivo. E’ chiaro che abbiamo opinioni diverse, il M5s da sempre è preoccupato del Mes e di una serie di riforme che riguardavano le banche. Dal mio punto di vista non è una cosa strana che due forze di governo abbiano opinioni diverse, altrimenti saremmo stati insieme prima delle elezioni”. 

E per il capo delegazione Pd Dario Franceschini è andato “bene l’incontro di stasera sul Mes. Nessuna richiesta di rinvio all’UE ma un mandato che rafforza il ministro Gualtieri a trattare al meglio l’accordo sul tavolo europeo già dal 4 dicembre. Ovviamente sarà poi il Parlamento a pronunciarsi definitivamente sulle decisioni assunte”.

TGCOM

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