“Grillo ha aperto una fase nuova”. Intervista a Andrea Orlando

È il luogo in cui inevitabilmente dovranno sciogliere alcune contraddizioni e definire quali istanze rappresentare: non si può rappresentare il blocco di chi paga le tasse e strizzare l’occhio agli evasori, non si può raccogliere una spinta ambientalista e poi avere paura di affrontare le conseguenze di alcune riforme, avere alcuni elementi di europeismo e ammiccare al sovranismo, insomma non si può volere il cambiamento e lo status quo al tempo stesso. Questo anno ha spogliato il re. Adesso il re è nudo.

Pensa che inevitabilmente i Cinque stelle siano destinati a dividersi? Semplifico: Conte e Grillo con la sinistra, Di Maio con Salvini.

Non lo so e ho grande rispetto per il dibattito di un altro partito. Dico che quel Movimento ha raccolto spinte diverse, le ha tenute insieme con l’antipolitica nella sua fase dell’opposizione e nella prima fase di governo. Ora è fatale scegliere quali istanze rappresentare nella società.

Questo vale a prescindere da quel che accadrà in Emilia Romagna e dal responso della piattaforma Rousseau?

Non credo che responso sulle questioni regionali possa ostacolare la discussione nazionale, anzi semmai le tensioni che si stanno manifestando sono un sintomo dello stesso fenomeno.

La sua mi pare una lettura quasi “morotea”: lei crede in una terza fase del Movimento, che matura nella discussione interna. Finora però questo afflato democratico non c’è stato.

Sì, penso in un logica evolutiva, non so se morotea, ma ci può anche stare nella misura in cui l’evoluzione di questo soggetto politico produce una rigenerazione della democrazia italiana.

Che poi è il vostro disegno: un nuovo bipolarismo che riassorbe l’antipolitica.

Puoi rimanere in un stato gassoso all’opposizione, anche al governo, ma non all’infinito. Evoluzione è fare in modo che questa forza possa essere ascritta a obiettivi di progresso. Il che non significa che sarà tutto semplice: è fatale che lì dentro ci saranno anche forze che resisteranno a questo processo perché nostalgiche del rapporto con la Lega.

Facciamo nomi e cognomi: Luigi Di Maio. Secondo lei vuole tornare con Salvini?

Talvolta ha dato questa impressione. Però non personalizzerei l’analisi. Siamo arrivati al dunque, a un chiarimento di fondo al loro interno, che va rispettato e aspettato.

C’è però un tema che sta nel codice genetico del Movimento, quello che non se lei ma parecchi del suo partito chiamano “populismo giudiziario”. Che succede sulla prescrizione? Il vertice è andato male.

Si sapeva che c’erano difficoltà e si stanno facendo delle proposte che mirano a ridurre le distanze. E credo che sia interesse di Bonafede trovare un accordo, altrimenti in Aula quel punto sarà cambiato inevitabilmente. E, anticipo la sua domanda, non salterà il governo.

La vostra proposta.

Noi non abbiamo chiesto di cambiare il punto della prescrizione ma garanzie nella riforma del processo, affinché non sia eterno: diamo un tempo diverso a secondo dei processi, un massimo di durata, se non rispetta i tempi la competenza va al procuratore generale, se i tempi sono più lunghi si può pensare alla riduzione delle pene o estinguere il processo.

Per favorire quella che lei immagina come una alleanza organica, pensa anche a una legge elettorale maggioritaria?

A me non piace il termine di alleanza organica. A me piace di più l’idea di una alleanza che mantenga inevitabilmente alcuni elementi dialettici, immaginata in modo radicalmente nuovo rispetto alle alleanze della fase passata. Quindi da questo punto di vista non credo che una alleanza che nasca sulla base della coercizione del sistema elettorale sia una alleanza duratura. Abbiamo visto in questi anni forze politiche che si mettono insieme e poi si lasciano, una volta riscosso il premio di maggioranza.

Mi pare che col vertice di ieri si sia abbandonata l’idea del maggioritario.

Dire di no al maggioritario non significa abbandonare il bipolarismo, a patto che non si vada verso sistemi che portano verso l’estrema frammentazione, che porta alla palude. La mia proposta è ricercare un sistema che disincentivi la frammentazione e premi i principali soggetti politici in campo. Ho visto un po’ di ironia sul sistema spagnolo, il cui meccanismo ha funzionato per decenni e non ha funzionato adesso ma non per ragioni di legge elettorale.

Spieghi la sua proposta in una riga.

Un sistema che eviti la frammentazione ma garantisca il diritto di tribuna. Proporzionale senza recupero nazionale che determini delle soglie implicite. E aggiungo: può nascere solo dal dialogo tra le principali forze politiche.

Sta proponendo un tavolo con Lega e Cinque stelle?

La richiesta di Giorgetti non deve essere lasciata cadere. E credo che si siano le condizioni per un sistema che garantisca la rappresentanza ed eviti la frammentazione.

Quando si parla di legge elettorale, il passaggio successivo è che si vota, una volta approvata.

Questo è un Parlamento nel quale si deve eleggere il presidente della Repubblica, il prossimo avrà molti esponenti in meno, la dinamica generale che dice lei può essere temperata. Per tenere la legislatura in piedi, però, come le dicevo serve la politica. E molto dipenderà dalla discussione dentro i Cinque Stelle.

Quanto si può andare avanti con un alleato che dice di volerti distruggere e uno che rema contro?

Insisto. Valeva fino a ieri, con la proposta di Grillo siamo in una fase nuova. Hanno deciso di decidere.

Orlando, è pentito di aver fatto il governo?

No, ero consapevole della difficoltà. Però dopo ieri però nutro qualche ottimismo in più.

Pensa che anche il movimento delle sardine favorirà l’evoluzione del Movimento? È la prima piazza non anti-politica dopo decenni.

Penso di sì anche se, proprio per rispetto nei confronti di questo Movimento, vorrei evitare di tirarlo da una parte all’altra o di metterci il cappello prima. Però è innegabile che siamo di fronte a un Movimento di persone che si colloca contro i populisti e non contro la politica, all’interno di un campo di centrosinistra. Anche questo porta a una polarizzazione tra la destra e un campo alternativo.

L’HUFFPOST

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.