Trenta e l’iter-lampo per tenere la casa da ministra: 48 ore per assegnarla al marito

In realtà i vicini spiegano come tutta la zona fosse stata videosorvegliata, ma il trasferimento può comunque essere giustificato perché è responsabile di un dicastero «pesante». E così il 19 aprile 2019 la coppia entra nella nuova dimora da 180 metri quadri a poche centinaia di metri da piazza san Giovanni in Laterano: quattro camere, due bagni, salone doppio, cucina con terrazzo, posto auto e cantina.

L’incarico al marito

Il 5 settembre 2019 il governo Conte 1 si dimette, Trenta rimane senza incarico. Ma, come ha spiegato nell’intervista «la mia vita era ormai cambiata, ora ho incontri, relazioni». Evidentemente decide che al Pigneto non vuole tornare. Il 6 settembre il maggiore Passarelli, che secondo lei «era stato demansionato perché è mio marito», diventa aiutante di campo del generale Nicolò Falsaperna che proprio Trenta aveva fatto nominare un anno prima, esattamente il 14 settembre 2018, Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale Armamenti. Appena poche ore dopo aver ottenuto il nuovo incarico Passarelli deposita la richiesta di assegnazione dell’alloggio dove i due già abitano. La risposta positiva arriva a metà ottobre. La pratica è chiusa. «È tutto in regola, io non me ne vado», dice ora Trenta.

La doppia inchiesta

Già questa mattina i carabinieri potrebbero acquisire copia degli atti al ministero su delega del procuratore militare Antonio Sabino per verificare la regolarità della procedura. Un’attività che si affianca a quella dei pubblici ministeri romani. Circa un mese fa l’ufficio guidato da Michele Prestipino ha infatti ricevuto una denuncia dello Stato Maggiore con l’elenco degli alloggi che risultano occupati da chi aveva ottenuto la casa «per motivi di servizio» e poi ha trovato il modo di rimanerci pur avendo perso i requisiti. Esattamente come sembrano aver fatto Trenta e il marito. Un ulteriore motivo di imbarazzo per i 5 Stelle che hanno sempre sostenuto di voler combattere i privilegi.

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I probiviri

Ieri tutti i partiti hanno continuato ad attaccare Trenta e «la doppia morale dei grillini» e sul Blog delle Stelle è comparso il post che la invitava ad andare via «perché i nostri valori sono intoccabili e li facciamo rispettare. Sempre. Questo è ciò che ci distingue dai partiti». Secondo le voci interne la decisione è comunque presa: se l’ex ministra deciderà di resistere sarà denunciata ai probiviri e rischierà l’espulsione dal Movimento.

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