Il M5S l’aveva voluta al governo. Ora Di Maio scarica la Trenta

Dal canto suo la Trenta assicura che, da quando ha lasciato il ministero della Difesa, ha per regolamento tre mesi di tempo per poter lasciare l’appartamento. “Il termine ancora non è scaduto”, ha commentato ricordando che la scadenza è il prossimo 5 dicembre e che questo temporeggiamento è stato dettato solo “per evitare ulteriori aggravi economici sull’amministrazione”. “Come è noto – ha poi spiegato – mio marito è ufficiale dell’Esercito Italiano con il grado di maggiore e svolge attualmente un incarico di prima fascia, incarico per il quale è prevista l’assegnazione di un alloggio del medesimo livello di quello che era stato a me assegnato”. Il suo chiarimento non ha, tuttavia, convinto nessuno. Tanto che non c’è soltanto Di Maio a chiedere all’ex titolare della Difesa ulteriori spiegazioni. Il presidente dei senatori piddì, Andrea Marcucci, ha già preannunciato una interrogazione urgente del gruppo. “Se le indiscrezioni risultassero vere – ha tuonato l’esponente dem – saremmo di fronte ad un comportamento molto grave, anche perché coinvolgerebbe una esponente di primissimo livello del Movimento 5 Stelle“.

Elisabetta Trenta2 ore fa

“Gentilissima dottoressa Sarzanini,

con meraviglia ho letto l’articolo di questa mattina. Ciò che non mi spiego è perché una giornalista seria come lei, l’ho sempre rispettata, prima di scrivere non senta la fonte principale.
Comunque sapevo che ieri aveva chiesto il mio numero ed io ho autorizzato a fornirglielo, ma ha scritto prima di ascoltarmi. Non importa. Le spiego lo stesso.
Da ministro ho chiesto l’alloggio di servizio perché più vicino alla sede lavorativa, nonché…Altro…

Anche per il senatore di Forza Italia, Maurizio Grasparri, il caso della Trenta ricade sui Cinque Stelle, “moralisti un tanto a chilo” che ancora una volta si dimostrano “bugiardi e ipocriti”. “Non bastava Di Maio che riempie i tanti ministeri, dove immeritatamente approda, di amici e sodali strapagati con soldi dei cittadini – ha commentato – non bastava il viceministro Cancelleri che si è fatto accompagnare da sorella e cognato, manco fosse Fini, a un incontro legato alla sua funzione”. E, nel ricordare che l’ex titolare della Difesa ha un’altra casa a Roma, ha chiesto all’attuale ministro Lorenzo Guerini di indagare al più presto su quanto accaduto e di far sapere agli italiani “quale canone ha pagato la Trenta quando era ministro e quanto paga il maggiore marito”.

In commissione Difesa i parlamentari di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, Wanda Ferro e Davide Galantino si stanno già occupando da tempo delle assegnazioni degli alloggi per i militari. Un problema serio su cui sono già state presentate interrogazioni e risoluzioni. “La vicenda (della Trenta, ndr) è ancor più grave se si pensa alle odiose campagne del Movimento 5 Stelle contro i presunti privilegi. Privilegi che, a quanto pare, sono invece ‘di casà per gli stessi grillini”, hanno chiosato i tre.

IL GIORNALE

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