Sondaggi elettorali, giallorosse le città sopra i 60mila abitanti. Le più piccole a destra

GESTIONE DELLA COSA PUBBLICA – L’Associazione ha anche affidato alla CGIA di Mestre uno studio sui bilanci dei comuni differenziato per classe demografica. Dal quale emerge che in questa classe demografica le spese dei municipi sono mediamente pari 392 euro per abitante, a fronte di una spesa media di quelli più grandi pari a 675 euro, con incremento del 72%. La spesa complessiva dei comuni sotto i 60 mila abitanti è pari al 60% della spesa totale dei comuni, malgrado vi risieda il 70% della popolazione italiana. “Emergono differenze evidenti sia nelle intenzioni di voto che nella gestione della cosa pubblica – sostiene Francesco Pinto, segretario generale di ASMEL – tra comuni medio piccoli, e comuni più grandi. Al di là delle scelte politiche, che cambiano tanto velocemente, ciò che balza all’occhio è la forte differenziazione tra due Italie. Quella ‘minore‘, dove pure vive la maggior parte degli italiani, che si sente poco ascoltata a Roma, e quella ‘maggiore‘ dove scema il ‘controllo civico’ dei cittadini, tipico dei comuni di minore dimensione”.

QN.NET

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