Mai più antisemiti

“La testimonianza del sacrificio dei protagonisti di quei travagliati momenti – una generazione duramente colpita che ha però saputo trovare la forza per reagire e porre le fondamenta di un Paese libero democratico – è per tutti noi e per le nuove generazioni un insegnamento e anche un monito a non abbassare mai la guardia e a non sottovalutare tentativi che negano o vogliono riscrivere la storia contro l’evidenza, allo scopo di alimentare egoismi, interessi personali, discriminazioni e odio”, ha detto Mattarella in occasione della cerimonia di consegna delle insegne dell’Ordine Militare d’Italia, parlando del sacrificio dei nostri soldati nella Grande Guerra e nel secondo conflitto mondiale.

“Preoccupato” il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin.

“Mi preoccupa, nel senso che su alcune cose, su valori fondamentali dovremmo essere tutti uniti. Ci sono cose su cui dovremmo convergere. Io penso che l’invito sia a riflettere sui valori fondamentali. Ci vogliono basi comuni. Poi naturalmente anche qui c’è il pericolo di politicizzare tutto ciò e dovremmo davvero uscire da questo”, ha detto il cardinale interpellato a margine di un evento all’università Lateranense.

Interviene anche il presidente della Camera Roberto Fico: “Non c’è dubbio – osserva – che questo è un tema che deve accomunare tutti. Non ci possono essere distinzioni di parte”.

“Sconcerta un po’ l’astensione di alcune forze politiche, una scelta che riteniamo sbagliata e pericolosa – dice la presidente degli ebrei romani Ruth Dureghello – In questo momento c’è bisogno di unità e non bisogna lasciare adito ad alcuna ambiguità”.

Critiche anche dall’Associazione nazionale partigiani (Anpi), che parla di “atteggiamento grave e fortemente irresponsabile, interpretabile come atto di legittimazione dei fenomeni che la Commissione intende contrastare”. Per il segretario della Cgil Maurizio Landini è “uno scandalo” e “quando si cancella la memoria si sta facendo una operazione contro la democrazia”.

VIDEO – Standing ovation al Senato per Liliana Segre. Il centro-destra non applaude

Prima, la scena dei senatori di maggioranza in piedi ad applaudire Segre dopo il voto e quelli del centrodestra che inizialmente restano seduti a braccia conserte. Poi M5S, Pd, Iv e Leu che censurano l’atteggiamento di Lega-Fdi-Fi. “Niente di buono sta accadendo nella destra italiana”, afferma Nicola Zingaretti. Il leghista Claudio Borghi replica parlando di “rischio di uso politico della Commissione”, denunciando come l’odio sia anche contro Matteo Salvini. Fdi si chiede se “fini nobili e condivisi siano utilizzati dalle sinistre per fini liberticidi”.

I toni più duri dal ministro dello Sport M5S Vincenzo Spadafora: “Combatteremo questa battaglia con ancora maggiore convinzione, affinché la violenza così palesemente difesa da chi ha deciso di astenersi non prevalga nella nostra società”.

“Dichiarazioni indegne di un ministro – ribatte la capogruppo Fi al Senato Annamaria Bernini – Usa il repertorio della peggior sinistra illiberale per strumentalizzare una posizione, la nostra, che è lineare e ancorata ai principi liberali”.

Ma Fi si spacca, con Mara Carfagna che ieri ha detto “stiamo tradendo i nostri valori e cambiando pelle”. E che un anno fa fece approvare alla Camera una mozione contro l’antisemitismo. Gli azzurri critici sono numerosi e allora interviene Berlusconi, per “respingere con forza ogni strumentalizzazione del voto di Forza Italia ”. Il leader, pur solidale con Segre, parla di “astensione, da liberali”, contro “un nuovo reato di opinione richiesto dalla sinistra”. “Il mio personale impegno contro l’antisemitismo e a favore di Israele – rivendica Berlusconi – e del mondo ebraico sono una costante in 25 anni di politica”. Ai critici dice “chi vuole seguire altre strade è libero, ma senza danneggiare ancora Fi”. Un comunicato che sconcerta diversi parlamentari azzurri, secondo quanto trapela, preoccupati dal cedimento su valori fondanti.

E lo scontro sulla Commissione Segre arriva nell’Aula della Camera, dove durante la discussione sul decreto Salva-imprese qualcuno urla “sionista” al deputato Pd Emanuele Fiano. Il dem Andrea Romano accusa i colleghi di Fdi e il capogruppo di Fratelli d’Italia annuncia che lo querelerà.

L’HUFFPOST

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