Elezioni Umbria: Assisi, dove Salvini non sfonda

Il lupo di San Francesco oggi è Salvini ma questa volta il Santo non vuole ammansirlo, bensì tenerlo fuori dalla città. E allora chi lo avrebbe mai detto che Assisi, il centro di spiritualità le cui pietre costituiscono un sito inserito nella lista del Patrimonio mondiale, potesse finire al centro di uno scontro politico. Assisi, in verità, è anche uno dei più solidi avamposti politico culturali che si ritrova ogni anno agli incontri del Cortile di San Francesco, un appuntamento che rafforza l’autorità dell’attuale pontifice, che trova così in Assisi la sua Stalingrado nella battaglia contro il sovranismo. 

Eppure dentro il Sacro Convento aspettano in silenzio le elezioni di domenica, dove la destra a trazione salviniana, guidata dalla senatrice leghista Donatella Tesei, tenta il colpaccio ai danni di un centrosinistra che ha siglato un patto con i cinquestelle proponendo l’alleanza di Palazzo Chigi con in testa alla coalizione l’imprenditore di Norcia, Vincenzo Bianconi. “Benvenuti ad Assisi, città della Pace”, si legge prima di entrare ad Assisi. E dopo cento metri la frase si può rileggere: “Benvenuto ad Assisi, città della pace”. Ed è come se questa affermazione voglia tenere a distanza di sicurezza quel “diavolo” di Matteo Salvini, il Capitano leghista che da settimane consuma ogni piazza di questo regione rossa, che nel giro di pochi anni si è trasformata in un fortino di centrodestra. La coalizione guidata da Salvini già governa a Terni, Todi, Perugia, Foligno, Orvieto, Umbertide. Alle Europee dello scorso maggio qui il Carroccio ha sfiorato il 40 per cento. 

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