Roma, una città senza pace

di   Roberto Gressi

Un giovane, poco più che un ragazzo, è stato assassinato. Un colpo di pistola alla testa mentre era con la sua fidanzata. Un atleta, come il nuotatore Manuel Bortuzzo che ora continua la sua vita senza più l’uso delle gambe. È l’ultima istantanea di una violenza, purtroppo comune a tante metropoli, che piomba su una Roma sfibrata ed esausta, dove l’unica cosa che cresce sono le polemiche. Una città che ormai nulla può contro l’assedio dei rifiuti, gli autobus stracolmi e sporchi che non passano mai, le metropolitane rotte, i topi , i gabbiani, i cinghiali che sguazzano tra le immondizie, le buche. Non c’è iperbole nella descrizione che di Roma ha fatto su queste pagine Fabrizio Roncone: è incredibilmente tutto vero. Ogni giorno la città produce cinquemila tonnellate di spazzatura, negli ultimi due anni sono andati a fuoco quarantaquattro autobus, il conto delle buche è arrivato a cinquantacinquemila, ci sono ottantotto grandi edifici abbandonati e occupati, dodici miliardi di debiti, ventimila dimenticati che ogni notte cercano un posto dove dormire. Oggi sarà un venerdì terribile per i romani. Per protesta contro il Campidoglio si fermano i trasporti, non vengono raccolti i rifiuti, chiudono le farmacie comunali, le scuole funzionano a singhiozzo, così i musei.

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