Migranti, Carola Rackete attacca l’Europa: “Dove eravate quando abbiamo chiesto aiuto?”

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Liti a bordo e telecamera rotta. Carola spiega ai pm l’attracco proibito

di Fabio Tonacci
Il dramma dei migranti è molto grave, prosegue Rackete, il Mediterraneo si sta trasformando in un “cimitero”, “mentre l’omissione di soccorso e i respingimenti per procura sono diventati una pratica istituzionalizzata”. “Il nostro caso come quello di altre ong”, ha continuato la comandante, “sottolinea la necessità di affrontare la situazione dei salvataggi in mare a livello europeo, che non può essere lasciata a negoziati ad hoc”. “La riforma del regolamento di Dublino è attesa da tempo, ma la soluzione è la creazione di canali legali verso l’Europa”.

Dopo il suo intervento è seguito un lungo applauso, con molti eurodeputati che si sono alzati in piedi in segno di apprezzamento. Applausi che hanno acceso l’immediato commento di Matteo Salvini: “Non mi sognerei mai di applaudire una comandante che, dopo aver aspettato deliberatamente 15 giorni al largo di Lampedusa per scaricare a tutti i costi degli immigrati in Italia, ha addirittura speronato una motovedetta della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita delle donne e degli uomini in divisa”.

“Provo pena, imbarazzo e vergogna per chi ha applaudito Carola Rackete a Bruxelles. L’omaggio alla comandante della SeaWatch3 è un’offesa all’Italia. E nessuno ha ancora smentito la notizia dei tre presunti torturatori di immigrati caricati da Carola e scaricati nel nostro Paese, cioè in quell’Europa dove qualcuno batte le mani alle ong”. 

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