Ecco la manovra economica: l’Iva non aumenta, piano da circa 30 miliardi

La manovra 2020 vale circa 30 miliardi, e al di là del congelamento dell’Iva prevede fondi limitati (6-7 miliardi) per il taglio del cuneo fiscale, il salario minimo, il piano famiglia. Un approccio molto più prudente, rispetto a quello di pochi mesi fa.«Una manovra ambiziosa, ma che deve fare i conti con un’eredità impegnativa anche per le ripercussioni che hanno avuto sulla finanza pubblica stagioni più tumultuose del quadro politico e dei rapporti con l’Europa» aggiunge il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che si appresta a chiudere alla Ue uno “sconto” da oltre 14 miliardi sul deficit previsto, e che quantifica in «6 miliardi solo nel 2020 la minor spesa dovuta al calo dello spread».

Nonostante la polemica tra Pd e Italia viva, Conte nega tensioni con gli alleati di governo, spiegando che sull’Iva «c’erano varie ipotesi e si è deciso insieme». «Dire che Renzi ha una golden share è sbagliato, ce l’hanno anche il Pd, Iv, M5S e Leu. È parte della maggioranza e lo sentirò quando necessario, ma chiedo alle forze politiche di lavorare concentrati e con spirito di squadra. Gli interessi di parte non oscurino gli obiettivi comuni» ha aggiunto il premier. Metà dei 29 miliardi della manovra 2020 deriva dall’aumento del deficit dall’1,4 al 2,2%, l’altra metà da tagli di spesa e nuove entrate. Tra queste ci sono ben 7 miliardi di maggior gettito dalla lotta all’evasione, in gran parte con gli incentivi ai pagamenti elettronici. Una cifra molto alta, ma per il governo realistica.

Per Conte si potrebbe arrivare teoricamente a 12,5 miliardi, secondo i renziani invece i 7 si recuperano solo con un aumento parziale dell’Iva, che tutti escludono. Per recuperare risorse si contano 2 miliardi di tagli alla spesa, 1,8 dalla riduzione delle agevolazioni fiscali dannose per l’ambiente, altri 2 miliardi da altre misure fiscali, come la proroga dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione di terreni e partecipazioni. Oltre al blocco dell’Iva, per cui servono 23 miliardi, ci saranno il taglio del cuneo fiscale per 2,5 miliardi (5 nel 2021), la proroga delle agevolazioni «Industria 4.0», investimenti verdi (50 miliardi in 15 anni), un «Family Act» per le famiglie. Altre risorse potrebbero venire dai “collegati” alla manovra, tra cui rispunta pure la riforma del catasto. La manovra spingerà la crescita del 2020 (dallo 0,4 allo 0,6%), ma rinvia “sine die” l’equilibrio di bilancio finora previsto al 2022. Anche il debito scenderà meno rapidamente, e lo stesso governo ammette che la regola Ue sul debito non sarebbe rispettata «in nessuna delle sue configurazioni».

CORRIERE.IT

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