L’azionista Matteo Renzi sgomita al tavolo del Governo

Primo obiettivo raggiunto: via Salvini. “Se noi non avessimo compiuto il capolavoro tattico di mandare a casa Salvini ad agosto oggi avremo un sistema economico in crisi”. Matteo Renzi spiega che con l’Operazione Machiavelli “l’Italia ha comprato tempo in Europa” e ora il Governo può lavorare senza il peso dello spread. “La prima manovra economica è stata cacciare Salvini e bloccare l’aumento dell’Iva”.

Carezze ai 5 stelle. “Sono maturati” dice Matteo Renzi di M5S, “sono partiti per distruggere tutto e adesso si rendono conto che così facendo distruggono solo loro stessi”. Anche per Luigi Di Maio “l’inizio del suo lavoro mi è sembrato molto saggio”. L’alleanza andrà avanti “fino al 2023”, promette Renzi, ma patti chiari amicizia lunga: “non ci possono chiedere di votare a favore delle fallimentari esperienze di Virginia Raggi e Chiara Appendino”.  

Le tasse non aumentano. Italia Viva è “un partito No Tax”, assicura Renzi, che annuncia battaglia contro aumenti di tasse. Iva Inclusa: “L’aumento selettivo sarebbe una presa per il naso selettiva” avverte il senatore di Rignano. Sui temi fiscali, Renzi dice che “quello che potremo fare per evitare l’aumento delle tasse lo faremo”.

Quota 100 da abolire, il reddito di cittadinanza no. Per Matteo Renzi quota 100, voluta dalla Lega, è “un furto alle nuove generazioni”, oltre a essere “un autogol per il bilancio del paese”. Sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia M5S, conferma la sua contrarietà, ma “non si può eliminare”, perché “sarebbe un’inutile provocazione ai Cinque stelle”, ma bisogna “cercare di trasformarlo sempre di più in un lavoro di cittadinanza”.

Nessuna battaglia sulla legge elettorale. Renzi dice chiaramente che preferisce il sistema maggioritario, ma “mi va bene il proporzionale, il misto, il sorteggio, quello che vogliono”. Assicura che “non faremo alcuna battaglia politica sul sistema elettorale”, Conte presenterà un pacchetto di riforme istituzionali e “noi valuteremo ciò che egli offrirà”. 

Battaglia green. “Il nostro Piano Verde alla Leopolda sarà più ambizioso di quello della Merkel per la Germania” assicura Renzi, secondo cui “se vuoi difendere l’ambiente devi investire in tecnologia e infrastrutture, non rifugiarti nei boschi. E devi scommettere su un ecosistema imprenditoriale e sociale che l’Italia già possiede ma va migliorato. Servono le metropolitane e le tramvie per migliorare la vita nelle città, servono i treni e le piste ciclabili, non la retorica e la demagogia”.

La cittadinanza, se si può.  “Se ci sono i numeri e Di Maio ci sta, facciamo lo Ius Culturae. Se non ci sono i numeri perché i 5 stelle non ci sono, prendiamone atto” dice Renzi, che non vuole farne “un tormentone”. 

Sulla giustizia sintonie con Bonafede. “Il problema della giustizia sono innanzitutto i tempi che vanno accorciati” afferma Renzi, dicendosi concorde con il ministro pentastellato Alfonso Bonafede. Alla componente giustizialista che è dentro M5S, prosegue il senatore, non corrispondono le sensibilità personali di molti parlamentari pentastellati: “molti di loro ammettono candidamente che il giustizialismo è un errore. E questo mi fa pensare che potremmo mitigare certi toni e certi insulti. Mi preoccupa paradossalmente di più -prosegue Renzi- la svolta giustizialista del Pd”. Sintonia con Bonafede anche sul Csm: “Sono più d’accordo con Bonafede che con Orlando” dice Renzi in merito all’introduzione del sorteggio, anche se sul ministro scommette che “non avrà mai il coraggio di andare fino in fondo”. Quanto ai vertici fra Bonafede e Orlando, Renzi dice chiaramente che “senza di noi possono fare i vertici, ma non possono fare la maggioranza”. 

L’HUFFPOST

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