Attacco a petrolio saudita frena Europa, a Piazza Affari ko Atlantia (-7,8%)

Andrea Fontana ed Enrico Miele

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L’attacco ai pozzi sauditi, che ha riacceso di colpo le tensioni geopolitiche in Medio Oriente e fatto schizzare le quotazioni del petrolio di oltre il 12%, ha trascinato in rosso tutte le principali Borse europee. Ma il prezzo del greggio alle stelle ha moltiplicato gli acquisti sui titoli più legati al comparto petrolifero nel Vecchio Continente, contenendo il calo degli indici. Il dimezzamento della produzione dell’Arabia Saudita e i timori di una crisi nelle relazioni con l’Iran, indicato come legato agli attacchi, hanno però mandato in fibrillazione il mercato, tanto che si starebbe valutando un (ennesimo) posticipo dell’Ipo del colosso Aramco, mentre sul fronte Brexit si registra l’ennesimo stallo dopo un faccia a faccia tra Juncker e il premier Johnson. A fine seduta, tra i listini peggiori c’è il Ftse Mib (-0,96%) che, oltre alla crisi dei pozzi petroliferi, ha sommato la nuova caduta di Atlantia (-7,8%) alle prese con il futuro dell’ad Castellucci, che potrebbe essere deciso già domani in un cda straordinario.

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