Governo, alle 17 vertice Pd-M5S da Conte. Di Maio: «Nascita governo dipenderà dal voto su Rousseau»

Ore 14,05

«Penso che è un’esperienza che debba essere tentata». Lo ha detto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, in un’intervista al canale televisivo francese Lci commentando la possibile formazione di un nuovo governo tra M5s e Pd e il ritorno di Matteo Salvini all’opposizione. «Il posto dell’Italia è essere al cuore dell’Unione europea e dell’Europa, ed è il senso del nuovo governo se riuscirà a entrare in funzione», ha spiegato Moscovici.

Ore 13,30

«Non è ammissibile che un patto di governo nato, almeno stando ai suoi promotori, con l’obiettivo di rafforzare le istituzioni e la dignità repubblicana, venga sottoposto alle forche caudine di una votazione anonima e non controllabile da nessuno», dice Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, «non è lecito che una platea di poche migliaia di persone, interpellate attraverso una società privata, imponga la sua volontà, qualunque sia, al Parlamento, agli eletti, alle istituzioni democratiche. Le consultazioni nei partiti si fanno prima, non dopo, la stipula di accordi. È per me incredibile che il Pd abbia accettato il diktat Cinque Stelle sulla piattaforma Rousseau, come è incredibile che lo accetti il premier incaricato Giuseppe Conte. Come si può attribuire a quel voto una potestà decisiva e non semplicemente consultiva? Per mesi le sinistre hanno agitato rischi autoritari o addirittura eversivi alle porte: e adesso? L’articolo 1 della nostra Costituzione affida la sovranità al popolo «nelle forme e nei limiti della Costituzione» che, fino a prova contraria, non prevede interventi della Casaleggio Associati».

Ore 13,15

«Credo di sì». Il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, risponde così quando gli viene chiesto se oggi potrebbe esserci un nuovo incontro con i 5 Stelle. «Voto su Rousseau? Rispetto i meccanismi di tutti, quindi anche quelli dei 5 stelle».

Ore 12,46

Beppe Grillo si affida al “suo Neurologo”, la formula con la quale dal suo blog spesso fa il punto della situazione, per scrivere: «Tre teste, sì, una rivolta a Luigi, incazzata ed ancora stupefatta per l’incapacità a cogliere il bello intrinseco nel poter cambiare le cose. Con i punti che raddoppiano come alla Standa». «L’altra a tutto il mondo, che sa soltanto spettegolare malignamente, trattenuto dalla serra mediatica. Che Beppe trafora elevandosi a contenere tutti gli umori presenti, su, su fino alla stratosfera della mente collettiva. Una terza mente incorporava la stanchezza di Conte». Grillo si domanda: «Ma perché Conte è stanco? È l’unico che ha una casa dove andare, che possiede un filo conduttore interiore: una persona eccezionale perché capace di rimanere normale, non sono tantissimi». «In un mondo così inquinato da vedere il nulla dove c’è impegno e ragionevolezza l’Elevato incorpora dentro a sé, per mondarli, gli spiriti più maligni: depressione, incapacità a cogliere con ironia quello che ti capita e brama di potere. Il suo messaggio rimbalza di continuo come la pallina di un flipper 3D che neppure il flipper stesso riesce a contenere. I media, cui non è rivolto alcun messaggio, non resistono e riecheggiano l’urlo dell’Elevato che non resterà altro da fare: inseguirlo». «Esercitare la leadership facendosi inseguire, anche, ridendo».

Ore 12,25

La nascita del nuovo governo dipenderà dal voto degli iscritti M5S in programma domani sulla piattaforma Rousseau. Lo avrebbe detto, a quanto riferiscono diverse fonti, il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, nell’incontro a Palazzo Chigi con ministri e sottosegretari uscenti del Movimento.

Ore 12,03

«Le autonomie sono nei nostri 20 punti. È stata la Lega a non volerle portare avanti». Così Barbara Lezzi al termine della riunione a Palazzo Chigi dei vertici M5S. «Quando si rispetta la Costituzione e si colma il divario fra Nord e Sud, allora le autonomie diventano un vantaggio. L’importante è farle bene nell’ottica della coesione», ha aggiunto il ministro per il Sud.

Ore 11,44

Andrea Crippa, deputato e vicesegretario della Lega: «Siamo stati contattati da nove senatori del M5S, dal Sud ma anche dal Nord e centro Italia, Puglia: se gli diamo un seggio votano no a Conte. Noi porte aperte, valuteremo caso per caso. Faremo scelte che saranno basate su quanto queste persone hanno fatto per i temi cari alla Lega: dalla legittima difesa, alla immigrazione, alle misure sulle tasse». «Quelli che ho sentito mi hanno fatto capire che non parlano solo per loro stessi, ma che ci sono altri pronti a seguirli».

Ore 11,40

«Una bocciatura da parte della piattaforma Rousseau è nel novero delle cose. Io però confido che i cittadini capiscano la potenzialità dell’accordo con il Pd e gli diano il via libera». Lo ha detto il sottosegretario Carlo Sibilia al termine dell’incontro della componente ministeriale di M5s a Palazzo Chigi. «Noi abbiamo proposto 20 punti, e siamo d’accordo che dobbiamo trovare una sintesi. Ma mi sembra che già ora abbiamo trovato una intesa impostante». «Ritengo che Di Maio debba avere un ruolo di primo piano: è il nostro capo politico ed e’ giusto così».

Ore 11,26

Termina l’incontro a Palazzo Chigi del M5S. Sono usciti il ministro alla Cultura Alberto Bonisoli, Alessio Villarosa e Manlio Di Stefano. Quest’ultimo ha assicurato che non si è parlato di poltrone. «Il ruolo di vicepremier? Non ne abbiamo parlato neanche oggi, abbiamo parlato dei 20 punti del programma, deciderà Conte». «Un posto centrale di Di Maio» all’interno del futuro governo «serve a prescindere., ha però aggiunto. A chi gli chiedeva un commento sulle parole di Beppe Grillo, il sottosegretario agli Esteri ha risposto: «Non c’è nessuno scontro, Grillo ha sempre la sua tecnica, dare una randellata per dare meglio il messaggio a tutti: parla a nuora perché suocera intenda».

Ore 11,02

«Tutto vero. C’è una pattuglia di senatori berlusconiani guidati da Gianni Letta pronta a votare sì all’occorrenza e stabilmente dalla manovra in avanti». Lo scrive su Fb il senatore M5S, Gianluigi Paragone.

Ore 10,36

«La piattaforma» Rousseau «è un mezzo» di cui «un movimento politico ha deciso di dotarsi per prendere le proprie decisioni, pari ad una direzione di partito. Se dovessero prevalere i no, il presidente del Consiglio dovrà sciogliere la riserva di conseguenza: in modo negativo. Non vedo alternativa». Lo ha detto a Radio Capital il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli.

Ore 10,35

Per le ore 13 viene convocata dal segretario Zingaretti al Nazareno la cabina di regia Pd con il presidente del partito Gentiloni, i vicesegretari Orlando e De Micheli, i capigruppo Marcucci e Delrio, le vicepresidenti Ascani e Serracchiani e il tesoriere Zanda.

Ore 10

Il leader M5S Luigi Di Maio, riunisce a Palazzo Chigi il vertice del Movimento 5 stelle. Le previsioni sono che il leader politico del Movimento non cederà facilmente alle pressioni di rinunciare a un ruolo di vicepremier. Si tratta di una riunione allargata, alla quale prendono parte la componente ministeriale del Movimento e diversi esponenti parlamentari di spicco dei Cinque Stelle.

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