Governo, ora Di Maio rilancia: Di Battista agli Affari europei

Ma il leader, in realtà, vuole ponderare la mossa e decide di prendere la decisione insieme al suo stato maggiore. Una scelta corale anche per dimostrare che il Movimento è con lui. E che non cederà facilmente. Stamattina alle 10 ministri e sottosegretari del governo uscente si incontreranno a Roma. Una riunione chiesta per coordinare le prossime mosse: sul tavolo il futuro «collettivo» dei Cinque Stelle. Ma il messaggio che i pentastellati vogliono indicare, al di là della composizione della squadra, è quello che oggi ha lanciato Gianluigi Paragone. «Luigi Di Maio non piace al Pd perché sta difendendo quello che di buono avevamo fatto nel precedente governo. Luigi deve rimanere centrale. Anche a Chigi!», scrive il senatore, negli ultimi mesi molto critico con il capo politico.

Di Maio durante la giornata sceglie la via del silenzio anche per non inasprire i toni. In serata si diffondono voci di una sua possibile intervista per prendere posizione, ma le indiscrezioni non trovano conferma dagli ambienti vicini al capo politico del Movimento. «Siamo tornati a essere una squadra», dice un fedelissimo cercando di stemperare le polemiche di questi giorni. Le parole di Beppe Grillo, però, hanno scosso la base (i commenti alle parole del garante sono anche in questo caso sono divisi tra sostenitori e detrattori). Manlio Di Stefano cerca di compattare le anime: «Ha ragione Beppe quando dice che è tempo di guardare 50 anni avanti e avviare una stagione di riforme evolute e lungimiranti, ed è proprio per questo che ci stiamo concentrando al 100% sul programma». Ma oltre ai temi i pentastellati stanno abbozzando anche una ipotetica squadra di governo da presentare a Conte e ai dem. Dopo la mossa del Pd di chiedere un passo indietro sui vicepremier, nel Movimento ha ripreso quota l’idea di proporre un altro big come papabile ministro. Il nome in questione è quello di Alessandro Di Battista: per lui si ipotizza tra i pentastellati un incarico alle Politiche europee. Una mossa che potrebbe far storcere più di qualche naso tra i dem. «Preferiamo parlare di temi e non di ruoli», tagliano corto i Cinque Stelle. Che poi precisano sibillini: «Di certo che Alessandro sia un valore per il Movimento è cosa nota per tutti».

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