Mattarella chiederà a Conte di essere il vero timoniere dell’alleanza tra Pd e M5S

Per evitare che Mattarella spari «il colpo» che ha in canna, cioè il varo di un esecutivo di garanzia elettorale facendo aprire le urne il 10 novembre, dovranno spiegargli con chiarezza alcune cose. Quale sarà, numeri alla mano, il perimetro della maggioranza che vogliono costituire e, se saranno già in grado di delinearle, su quali basi programmatiche. Ma soprattutto dovranno dire a chi intendono affidare il ruolo di premier. Se, come ormai è assodato, sarà Conte, si prevede una sua rapidissima convocazione sul Colle, per formalizzare l’incarico probabilmente entro la mattinata di domani. E se Conte chiederà al presidente qualche giorno per definire il programma e la struttura del governo con i nomi dei ministri, gli sarà concesso.

E qui sta il punto politico più delicato di questa crisi. Mattarella, infatti, chiederà a Conte di tornare alla prassi costituzionale per la quale è il premier incaricato a dover darsi da fare per mettere in navigazione il proprio governo. Va quindi rovesciato lo schema che era stato applicato 14 mesi fa, quando i 5 Stelle e la Lega catapultarono a Palazzo Chigi lo sconosciuto «avvocato del popolo», facendogli trovare un «contratto» scritto da loro a quattro mani, facendogli firmare l’elenco dettagliato dei responsabili dei vari dicasteri e vegliando su di lui con due vicepremier sospettosi l’uno dell’altro. Certo, allora c’era un’emergenza governabilità e il Movimento di Grillo aveva fatto dissipare al Paese 89 giorni in un inutile gioco dei due forni, prima con il Pd e poi con la Lega. Quello fu evidentemente il peccato originale dell’esecutivo gialloverde, il primo populista-sovranista in Europa, nato senza una visione strategica comune né valori condivisi. E unito, appunto, da un accordo d’impronta notarile più che politica.

Stavolta le cose non potranno andare allo stesso modo. E, si osserva al Quirinale, se Conte vuole fare sul serio il premier — tanto più dopo l’endorsement venuto ieri da Trump — dovrà impugnare il timone fin da subito. Un piccolo aiuto pare glielo abbia dato il Colle, su sollecitazione dei democratici, spingendolo a fare pressione sui 5 Stelle perché evitino impuntature sul modello del doppio vicepremier. Pretenderne un replay sarebbe troppo, per il Pd. Conte ha capito e ha raccolto la responsabilità, facendo cambiare la giornata.

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.