Ursula è scontenta

Von der Leyen vuole rinnovare la Commissione. A partire appunto dalla presenza femminile in squadra. Un problema, per la maggior parte degli Stati. In Italia, per dire, i nomi che girano nelle chiacchiere impazzite intorno alla crisi di governo sono tutti al maschile e ruotano in area Pd, per ora, sempre nell’eventualità – divenuta di giorno in giorno sempre più realistica – di un Conte bis sostenuto dai Dem con il M5s. Il criterio sul quale si ragiona fin dall’inizio è che se il premier è di area pentastellata, il commissario sarà del Pd.

Da qualche giorno per il posto di Commissario sono alte le quotazioni di Roberto Gualtieri, eurodeputato Dem, presidente della Commissione Problemi economici al Parlamento Europeo (qualcuno però lo dà come ministro dell’Economia al posto di Giovanni Tria). Ma c’è anche quello dell’ex premier Paolo Gentiloni, che però nel totonomi di una crisi ancora non chiusa potrebbe ricoprire l’incarico di ministro degli Esteri. Sembrerebbero in calo le quotazioni dell’ex presidente del Consiglio Enrico Letta. Mentre c’è chi azzarda il nome dell’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

Quanto a Macron, il presidente francese dovrebbe scegliere tra quattro personalità individuate, due donne e due uomini. In pista ci sono l’attuale ministro della Difesa, Florence Parly, secondo fonti francesi la più quotata; Silvie Goulard, ex ministro della Difesa del primo governo Philippe, attuale vice-governatrice della Banca centrale di Francia; Clement Beaune, consigliere di Macron per gli affari europei; Michel Barnier, attuale negoziatore dell’Unione Europea sulla Brexit.

Va detto che per von der Leyen si è complicata la vita, per un obiettivo che nessuno prima d’ora si era posto in Ue: la parità di genere in commissione, appunto. E’ un nodo in più da sciogliere che si aggiunge ai rompicapo che hanno tenuto occupati i suoi predecessori ad ogni cambio della guardia a Palazzo Berlaymont. La nuova presidente deve far quadrare la nuova squadra intorno ad un equilibrio politico ancora non scontato, soprattutto sui temi economici. Flessibilità o rigore? Revisione dei Trattati o conferma delle regole attuali che hanno spremuto la Grecia e che adesso potrebbero non essere sufficienti ad affrontare il rischio recessione della locomotiva d’Europa, la Germania? Il dibattito è solo appena iniziato.

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