La mossa del Pd: «5 condizioni per il governo con i Cinque Stelle»

Il Partito democratico, potenzialmente interessato alla formazione di un nuovo governo di legislatura con i 5 Stelle, ha fatto la sua prima mossa. Al Quirinale – che a questo punto ha in mano la regia di tutte le operazioni per risolvere la crisi – la chiamano la “tecnica del carciofo”, ovvero il procedere con ordine togliendo dalla pianta una foglia per volta. E così ha fatto il segretario dem Nicola Zingaretti che si è visto approvare per acclamazione (anche dei renziani) una relazione e un dispositivo in cui si fissano vistosi ma flessibili paletti per tracciare un’eventuale percorso in comune con i grillini.

I paletti fissati dal Pd

Appartenenza leale alla Ue “per un Europa profondamente rinnovata”, diritti (libertà e solidarietà), sostenibilità ambientale e sociale, rispetto della dignità umana, centralità del Parlamento, rispetto della Carta costituzionale, svolta profonda nella gestione dei flussi migratori in “stretta corresponsabilità con le istituzioni e i governi europei”, “evitare un inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell’Iva”. Tutto molto generico, a parte l’ultimo punto, da far intravvedere una sovrapposizione pilotata tra i “paletti” fissati da Zingaretti e i “punti programmatici” illustrati dal premier dimissionario Giuseppe Conte nella seconda parte delle sue comunicazioni al Senato applauditissima dai senatori M5S.

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