Lega e M5s litigano sul reddito di cittadinanza. “Il 70% non ne ha diritto” “Cretinate”

Interpellato poi dall’Adnkronos, Garavaglia fa una prima stima dei risparmi del reddito alla luce delle maxi-irregolarità rilevate dalla Guardia di Finanza e anticipate dallo stesso viceministro: 7 beneficiari su 10 non avrebbero diritto all’assegno. E dice che gli accertamenti sui furbetti del reddito di cittadinanza potrebbero liberare risorse fino a “5 miliardi di euro, che potrebbero andare a rafforzare l’assegno per chi davvero lo merita o ad altre misure di politica economica”.

“Si tratta dei dati rilevati del nucleo per la spesa pubblica della Guardia di Finanza, adesso la palla passa alle sedi territoriali per i controlli del caso”, riferisce Garavaglia.

“La guardia di finanza – spiega – aveva disposto un protocollo di controlli anti-abusi che prevede analisi delle banche dati incrociando tutta una serie di informazioni, assicurazioni auto ecc., dati già predisposti sui potenziali richiedenti”. I risultati mostrano “la forza degli strumenti di controllo della guardia di finanza e il fatto che il sistema funziona perché è evasione anche percepire un bonus non dovuto”, sottolinea Garavaglia.

I risultati emersi dunque aprono la strada a nuovi risparmi per le casse dello Stato che “possono essere destinati – insiste il vice ministro – al potenziamento dello stesso Rdc per chi ha davvero diritto o ad altre misure per la crescita del paese”, come la flat tax sostenuta dalla Lega. Tirando le somme, considerando che il Rdc ”è costato circa 10 mld, se tutte le anomalie venissero accertate avremmo risparmi per 7 mld, più prudenzialmente – conclude – direi si potrebbe arrivare a risparmiare fino a 5 miliardi”.

A stretto giro arriva la risposta del Movimento 5 stelle, che attraverso Facebook afferma: “Il reddito di cittadinanza è una misura che difendiamo con tutte le nostre forze. Una misura che ha ridato dignità alle persone e che assicura la tenuta sociale del paese. Oggi il forse ex sottosegretario a corrente alternata Garavaglia (non abbiamo ancora capito se la Lega ha ritirato i suoi ministri o meno) dice che il 70% di queste famiglie non ha diritto al reddito. È la più grande cretinata mai sentita!”.

Il M5s ricorda che “905.000 famiglie oggi possono guardare al futuro con la prospettiva di uscire da una condizione di difficoltà”. “Sono persone – proseguono – che hanno pienamente diritto, i controlli sono stati rigorosi e l’Inps controlla continuamente la platea. Rispondiamo con i numeri alle provocazioni: 1,4 milioni le domande presentate; accettate ad oggi 905 mila; 32 mila decadute (isee variato, variazione nucleo familiare); 1025 le rinunce. 185 i lavoratori in nero percettori del reddito scoperti all’Ispettorato Nazionale del Lavoro. A Garavaglia diciamo basta sparare cretinate. Lo ricordiamo poco tempo fa dire nessun problema di coperture per la Flat Tax. Mai viste! Se è a conoscenza di percettori del reddito di cittadinanza che non ne hanno diritto andasse alla Guardia di Finanza a denunciare”.

Interpellata dall’Adnkronos, interviene anche il viceministro dell’Economia grillino, Laura Castelli: “I numeri comunicati da Garavaglia, secondo il quale il 70% di chi riceve il reddito di cittadinanza non ne avrebbe diritto, non corrispondono al vero – dice -. A me non risulta che la Guardia di Finanza abbia fornito dati in tal senso”.

“So che stanno per essere licenziate disposizioni operative ai reparti della Gdf a seguito di alcune interlocuzioni col ministero del Lavoro e Inps. Quel che è certo, è che grazie a un aumento dei poteri ispettivi e dell’organico, nell’alveo dei normali controlli – come, ad esempio, sul lavoro in nero – capita di trovare casi di persone che lavorano in nero e percepiscono anche il reddito. Quel dato, quindi, non è legato al reddito di cittadinanza”, rimarca l’esponente del M5S.

“Il Movimento 5 Stelle per primo”, continua Castelli, “auspica che i controlli a regime vengano fatti per assicurare che i soldi del reddito vadano solo alle persone che ne hanno davvero diritto, e per questo obiettivo abbiamo lavorato”.

Sulla questione intervengono anche i deputati e le deputate del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro alla Camera, che attraverso una nota spiegano: “Chi mette in discussione l’efficacia e la caratura di un provvedimento come il Reddito di cittadinanza, dovrebbe farlo davanti a quelle 905 mila famiglie che ora, grazie a questa misura possono guardare al futuro. Rimaniamo sconcertati dal tentativo del sottosegretario Garavaglia di screditare il Reddito di Cittadinanza, soprattutto quando afferma che il 70% delle famiglie che lo percepisce in realtà  non ne ha diritto”.

La nota prosegue: “Ci chiediamo a questo punto come mai la Lega lo abbia votato vantandosene e perché Garavaglia non abbia ancora denunciato le irregolarità di cui è a conoscenza. Oppure è solo una polemica strumentale sulla pelle delle persone in difficoltà per screditare il MoVimento 5 Stelle? Ai numeri che mancano a Garavaglia rispondiamo noi: i controlli dell’Inps sono rigorosi e sono stati scoperti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro 185 lavoratori in nero che percepivano il reddito senza averne diritto. Gli italiani onesti non possono pagare per colpa dei disonesti, e il Reddito ha restituito dignità e giustizia sociale alle persone”.

Sulla querelle entra in campo anche l’Inps, facendo sapere che sono 1.491.935 le domande di reddito di cittadinanza presentate al 31 luglio. 922.487 sono state accolte, quasi 400mila respinte e circa 170mila in evidenza per ulteriore attività istruttoria. La percentuale di domande respinte è attualmente al 26,8%. Ad oggi vi sono state 1.025 rinunce, mentre circa 32mila nuclei sono decaduti dal beneficio. Si ricorda che le domande sono lavorate entro il giorno 15 del mese successivo a quello della presentazione e che, a partire da tale data, Inps invia le disposizioni di pagamento a Poste, che provvede a ricaricare le carte. Per le domande presentate a luglio i flussi di pagamento sono stati già inviati a Poste il 9 agosto.

Il presidente Tridico si dichiara soddisfatto e spiega: “Al momento comunque non ci sono dati” su eventuali irregolarità nel reddito di cittadinanza e “se ci sono state truffe come accade a volte con altre prestazioni (ad es. percettori di Naspi che lavorano a nero o falsi invalidi), saranno severamente perseguite ai sensi di legge”. 

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