Addio a Luciano De Crescenzo, “il professor Bellavista” che ha raccontato le diverse sfaccettature di Napoli

Spesso fa più male la paura di morire che la morteLuciano De Crescenzo

Dopo una carriera da ingegnere informatico, nel 1976 lascia il lavoro per diventare, come lui stesso si definisce, “uno scrittore divulgatore”. L’anno seguente esce “Così parlo Bellavista”. Il suo primo romanzo diventa un bestseller vendendo oltre 600 mila copie: nel libro fa la sua comparsa il personaggio del professor Bellavista, vice portinaio, che impartisce lezioni di vita all’ingegner De Crescenzo. Durante la sua carriera ha scritto una quarantina di opere: tra i suoi titoli più noti “Oi dialogoi” (1985), “Fosse ’a Madonna!” (2012), “Garibaldi era comunista” (2013). Si è raccontato con divertito umorismo in “Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo” (1989), pure diventato un bestseller.

Ha poi esordito al cinema come attore ne “Il pap’occhio” (1980) nel ruolo del Padreterno, al fianco dell’amico Roberto Benigni e diretto da Renzo Arbore. Il grande pubblico lo ricorda anche per l’altro film di Arbore “FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”. Ha recitato anche a fianco di Sophia Loren in “Sabato domenica e lunedi’” della Wermuller. Sul grande schermo è stato regista (e attore) di quattro film, “Così parlo Bellavista” (1984), “Il mistero di Bellavista”, (1985), “32 dicembre” (1988), “Croce e delizia” (1995).

Addio a Luciano De Crescenzo: i suoi migliori aforismi

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MESSAGGI DI CORDOGLIO – “Con la scomparsa di Luciano De Crescenzo perdiamo tutti un grande amico. Era un maestro per tutte le cose belle che c’ha fatto conoscere. È una gravissima perdita per la cultura italiana e per la città di Napoli di cui era un esponente fiero ed orgoglioso”, ha detto Renzo Arbore. Mentre il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha dichiarato: “Esprimo il cordoglio profondo mio personale e della città di Napoli per la fine terrena del grande Luciano De Crescenzo, uomo di immensa cultura che ha saputo interpretare al meglio l’anima del popolo napoletano. Persona di estrema intelligenza, enorme cultura e di una naturale simpatia tutta partenopea. Luciano manchera’ molto a Napoli e alla sua gente, lo ricorderemo tutti con immenso affetto e gratitudine”.

“Una notizia che mi rattrista profondamente. Quanto ci hai fatto ridere, riflettere, pensare. Hai raccontato Napoli come pochi altri. Ciao Luciano!”. Così su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico. Maurizio Costanzo ha ricordato un aneddoto. “- “Ricordo quando a ‘Bontà loro’, nel 1977, presentai il libro di Luciano De Crescenzo ‘Così parlò Bellavista’. Allora era un ingegnere. Ecco, lo dico sinceramente: quella trasmissione lo fece dimettere da ingegnere e fece lo scrittore”. “Dopo quarant’anni insieme il dolore è tanto – ha detto Roberto D’Agostino -. Ma c’è anche la consapevolezza che Luciano ha vissuto, si è divertito, ci ha fatto divertire. E tutti noi lo abbiamo sempre amato”.

TGCOM

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