Mattarella vede nero e si prepara alle urne

Massimiliano Scafi

Roma – Fine corsa. Giardini aperti, folla con la bandierine, bande musicali, il popolo a palazzo.

È il due giugno, festa della Repubblica, e Sergio Mattarella, come il suo ruolo impone, ricorda «il valore della stabilità». Ma ormai al Quirinale si sono convinti che questa stabilità dovrà passare per una crisi. Il governo, si prevede, ha un mese, massimo un mese e mezzo di vita poi, salvo sorprese, al primo vento cadrà. A luglio, dopo un breve giro di consultazioni, Sergio Mattarella, in mancanza di possibili maggioranze alternative, sarà costretto a staccare la spina alla legislatura. Il voto anticipato è programmato per metà settembre, giusto in tempo per mettere in piedi un nuovo esecutivo in grado di affrontare la Finanziaria. Insomma, per il Colle sempre meglio nuove elezioni che il default.

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