Governo, Conte sbotta contro Salvini: «Non ti permettere». Ira del leghista contro Di Maio

Ma la riunione del Cdm è durissima. Matteo Salvini arriva a Palazzo Chigi intorno alle 19. Il Consiglio dei ministri che dovrebbe (ri)approvare il decreto Crescita è stato convocato alle 17.30 per le 19, anche se la chiamata ufficiosa era per un’ora prima. Il vicepremier apprende che non ci sarà Luigi Di Maio che sta registrando la sua intervista a DiMartedì, su La 7: «Ma no, non ci posso credere… Ma davvero lui non si presenta?». Secondo fonti stellate, la mossa sarebbe stata calcolata, ma chissà… Peraltro, Di Maio non è l’unico assente del M5S: ci sono soltanto i ministri Lezzi, Trenta e Bonisoli. PUBBLICITÀ

Intorno alle 19.30, Salvini si riunisce con il premier Conte e Giancarlo Giorgetti. Sul tavolo, il «Salva Roma», il provvedimento contenuto nel decreto Crescita che i leghisti chiamano «Salva Raggi» e che si rifiutano di approvare se non includerà le norme per evitare il dissesto degli altri Comuni stra-indebitati. Una posizione che i 5 Stelle considerano del tutto pretestuosa. Nel merito, ma anche perché l’accordo con la Lega sul «Salva Roma» pareva già raggiunto e poi rimesso in discussione da Salvini come «arma di distrazione» rispetto al caso Siri. A riprova, diffondono una mail del 4 aprile del viceministro leghista Massimo Garavaglia. Che rispondendo a chi gli spedisce la norma «Salva Roma», scrive: «Molto bene. A questo punto si può anche mettere nel testo».

Fatto sta che, prima ancora che il Consiglio dei ministri incominci, forte di un’intesa che ritiene di aver raggiunto con il premier (o della maggioranza tra i ministri?), Salvini esce da Palazzo Chigi e dà lo stralcio per fatto: «Siamo felici che finalmente il cdm abbia approvato il decreto Crescita». Poi, affonda contro Di Maio: «Lo stralcio lo concordo con chi c’è. Con gli assenti è difficile concordare».

CORRIERE.IT

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