Europee, Le Pen, Orbán e gli austriaci disertano la convention dei sovranisti di Salvin. Lega: “Non erano previsti”

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Due dei principali esponenti, il premier ungherese Viktor Orbáne La leader del Rassemblement National francese Marine Le Pen, annunciano che non saranno presenti al meeting. Il primo perché non vuole rompere con il Partito popolare europeo e spera di evitare l’espulsione e anzi di spostare a destra il Ppe dopo le elezioni. La seconda in quanto impegnata in campagna elettorale nel sud della Francia. “Una buona notizia – commenta Meloni – per chi vuole il cambio in Europa. Aiuterà il dialogo tra le due famiglie, quella conservatrice e quella sovranista, e un partito popolare spostato più a destra”.

Anche il Partito della Libertà austriaco (Fpoe) non parteciperà al raduno: Harald Vilimsky, capolista dei nazionalisti austriaci alle prossime elezioni europee, ha spiegato che a rappresentare a Milano il gruppo dell’Europa delle Nazioni e della Libertà, del quale anche il Fpoe fa parte, sarà il leader della Lega Salvini. Vilimsky si è anche detto favorevole alla creazione di un unico gruppo parlamentare dei sovranisti europei nel prossimo Europarlamento.

Insomma, i sovranisti francesi, austriaci e ungheresi non parteciperanno alla convention promossa dal Carroccio (che annuncia una grande manifestazione unitaria di chiusura a Milano, a Piazza Duomo, il 18 maggio). Ma senza rompere con Salvini. Il partito di Orban, Fidesz, non sarà rappresentato da nessuno. Tuttavia – hanno precisato fonti vicine al premier ungherese – l’assenza non è un segnale di rottura tra i due partiti. L’assenza di Le Pen, confermano inoltre fonti francesi, è stata concordata e condivisa tra la leader del Rassemblement National e quello della Lega.

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Salvini, la destra e l’ultradestra

di EZIO MAURO
“Questa volta sarà solo Salvini a rappresentare Enl, il gruppo di destra della Ue, quello di ‘Europa delle Nazioni e della Libertà’, dove Lega e Rn siedono insieme”, è il messaggio che trapela da Parigi.

Da via Bellerio confermano: non c’è alcun distacco. E dopo l’8, terminato l’evento dell’Hotel Gallia di Milano, arriveranno tutte le adesioni al manifesto sovranista – a prima firma leghista – che vedrà il sostegno proprio di Le Pen, e poi, a seguire, degli altri partiti europei di destra. Arriveranno, pare, le adesioni di Vox, dalla Spagna e degli olandesi di Forum for democracy.

Nel frattempo Salvini potrebbe fare un tour europeo, andando in Francia, Germania e Austria, mentre nei paesi di frontiera della Ue, in quelli più piccoli arriveranno video-contributi del leader italiano. Poi tra fine aprile e prima settimana di maggio la seconda tappa verso l’Alleanza sovranista in Europa, sempre in Italia, con un evento in un grande teatro, con location ancora da stabilire.

La convention di Milano è stata organizzata direttamente dal vertice leghista, senza passare per il gruppi del Carroccio di Bruxelles. “C’è grande interesse per quel che dirà lunedì Salvini – spiega l’europarlamentare leghista-sovranista Mario Borghezio – questi movimenti hanno caratteristiche indubbiamente diverse, i nazionalisti finlandesi, ad esempio, sono critici e timorosi verso la Russia, noi molto meno. Ci sono situazioni diverse in un continente vastissimo, ma con denominatori comuni. La sfida di Salvini sarà quella di individuarli per costruire una linea politica comune con cui presentarsi alle elezioni”.

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Salvini, la destra e l’ultradestra

di EZIO MAURO
“La capacita di Salvini – aggiunge Borghezio – di esprimere il nuovo e di indicare i temi rispetto a Marine Le Pen è di 100 a uno perché è il più bravo a fare il ministro ed essere in permanente campagna elettorale, di stare in mezzo alla gente e di interessare contemporaneamente Putin e Trump. Non è più il vecchio ghetto dei nostalgici. O questi si mettono sulla sua lunghezza d’onda o stanno indietro”.

Scintille tra FdI e Lega: “Noi veri sovranisti, loro populisti”

In un clima di concorrenza senza esclusione di colpi all’interno del campo sovranista, Meloni ne approfitta per attaccare Salvini: “I veri sovranisti siamo noi, loro sono populisti”. Meloni gli ricorda poi che Fratelli d’Italia, non più di un mese fa a Roma, ha accolto “30 delegazioni da 18 Paesi europei per salutare l’ingresso di FdI nella famiglia dei conservatori e riformisti”.

Nonostante la presa di distanza di Anna Maria Bernini, giorni fa anche Silvio Berlusconi, da sempre amico di Orbán, ha mosso un passo verso l’alleanza con i sovranisti, osteggiata da molti tra i popolari. “Per cambiare l’Ue – aveva detto all’assemblea dell’Eur – il Ppe deve abbandonare l’alleanza storica con il Pse e aprirsi ai conservatori e a quei sovranisti che bisogna educare”.

M5S: “Persino Le Pen ha scaricato la Lega”

I leader europei disertano la convention di Milano, e il M5S ne approfitta per attaccare la Lega. “Il due di picche di Orban e Kaczyski dimostra il flop politico del progetto europeo della Lega. Persino la Le Pen ha scaricato l’alleato”, dichiara l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara.

“Il M5S rappresenta al meglio la voglia di cambiamento diffusa in Europa. Già in questi cinque anni di legislatura al Parlamento Europeo abbiamo dimostrato di avere le idee giuste per fare bene, la qualità del nostro lavoro ci è riconosciuta da tutti. Non si può pensare di governare l’Europa con gruppuscoli di estrema destra che hanno idee medievali e retrograde. L’Europa – conclude – guardi al futuro, diffondendo diritti e benessere e invece i sovranisti vogliono irrigidire i vincoli di bilancio e aumentare l’austerity”.

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