Elezioni Basilicata: Destra vincente e crollo M5s, atto terzo

Al secondo posto il centrosinistra con Carlo Trerotola, il farmacista candidato presidente, simpatie per Almirante e in passato anche una tessera del Msi, fattori che lo hanno azzoppato nella corsa al voto. Ma mai quanto lo ha azzoppato Marcello Pittella, l’ex governatore del Pd, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria su raccomandazioni nel mondo della sanità, eppure determinato a ricandidarsi. Non ci è riuscito. La vittoria di Nicola Zingaretti alle primarie del Pd ha imposto un cambiamento evidentemente non rispecchiato da Trerotola. Né il centrosinistra è riuscito a farcela con il solito metodo di liste ramificate nel territorio, famiglia per famiglia, 7 liste a sostegno di Trerotola.

Con questo stesso metodo, e il traino di Salvini, ce l’ha fatta il centrodestra. Grazie anche a fedelissimi di Pittella che si sono spostati sul carro attualmente vincente in Italia: dal centrosinistra al centrodestra. Va così, anche in Basilicata. Per quanto? Dipende dai fatti concreti: lavori, infrastrutture, collegamenti. La regione di Matera capitale Europea della cultura aspetta e in prospettiva potrebbe infastidirsi se le richieste di autonomia delle regioni leghiste del nord dovrebbero avere successo.

Ultimo Valerio Tramutoli, lista Basilicata possibile, un mix di sinistra, ambientalisti, ex M5s delusi. Segno che il carisma vince anche sulle battaglie ambientali, dalle quali esce azzoppato il M5s ma non si produce alcuna novità di sorta. La regione del petrolio e delle problematiche di inquinamento connesse ai fossili vota Salvini, che si presenta in regione con la maglia dell’Eni.

L’HUFFPOST

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