Caso Scala, Fontana contro Pereira per l’acconto preso dai Sauditi: “E’ da licenziamento”

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Approfondimento

Alla Scala azionisti in rivolta contro l’ingresso dei sauditi: “Riad non rispetta i diritti”

di Andrea Montanari
E ancora: “L’attuale sovrintendente della Scala confonde le tardive e superficiali informazioni che mi ha dato con un presunto consenso, né richiesto, né tanto meno dato – ha aggiunto -. Una cosa di tutta questa vicenda è chiara: l’attitudine di Pereira a creare confusione per coprire la preoccupante disinvoltura con cui ha gestito la politica culturale della Scala e la sua immagine nel mondo. Ancora più grave è il fatto di aver comunque accettato dei fondi a prescindere dalle decisioni del cda e addirittura prima che questo si riunisse. In qualunque cda, a qualsiasi latitudine, questo comportamento provocherebbe il suo licenziamento”.

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Intervista

Pereira: “Se la Scala non prende i soldi sauditi lo farà qualcun altro”

di ANGELO FOLETTO
Le parole del governatore arrivano dopo la notizia che l’Arabia Saudita ha già versato un acconto di 3,1 milioni di euro dei 15 previsti dall’accordo con la Scala – In cambio di due concerti dell’orchestra della Scala a Riad, dove eseguirà nel 2020 La Traviata in forma di concerto diretta da Zubin Mehta e la creazione di un’Accademia per musicisti -, che potrebbe aprire la strada all’ingresso dei sauditi, o della compagnia petrolifera Saudi Aramco nel consiglio di amministrazione del massimo teatro lirico italiano. La somma è stata depositata a fine febbraio in un conto corrente transitorio a disposizione di un notaio milanese. Quindi 10 giorni dopo l’ultima riunione del cda scaligero nel quale alcuni consiglieri avevano “diffidato” il sovrintendente Alexander Pereira sul proseguire una trattativa con un governo come quello dell’Arabia Saudita, perché – per i consiglieri – non andrebbe accettato l’ngresso nel cda di un Paese “che non rispetta i diritti umani”. Ed è una notizia clamorosa che arriva alla vigilia del cda di fuoco di domani, lunedì 18, che domani dovrà dire l’ultima parola sull’accordo con i Sauditi.

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Approfondimento

Intrighi e veleni, la battaglia della Scala sul dopo Pereira

di ANDREA MONTANARI
La conferma del versamento si trova nella documentazione, che è stata consegnata in vista della riunione di domani al sindaco di Milano Beppe Sala, che guida la fondazione Scala, al governatore Fontana e ai componenti del board del teatro. “Nessuno si era opposto” aveva sostenuto finora Pereira, che ha poi aveva chiamato in causa i leghisti affermando che “era stata la Lega a portare i sauditi dentro la Scala” , provocando le ire del Carroccio e la secca smentita di Matteo Salvini. Ora, la riunione di domani è destinata a trasformarsi in una resa dei conti dalle conclusioni imprevedibili. Il posto di Pereira è a serio rischio: il suo contratto scade nel 2020, ma non è un mistero che Regione Lombardia e altri soci puntino su un successore italiano, dopo che per quindici anni la guida della Scala è stata affidata sovrintendenti stranieri, prima Stéphane Lissner e ora l’austriaco Pereira.

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