Sempre più contanti in Italia, anche se da Pos e carte prepagate vengono segnali di recupero

Gira più contante rispetto al Pil, e l’Italia è nella lista dei 35 Paesi peggiori

I dati incrociati mostrano che l’Italia, rispetto all’edizione 2018, ha peggiorato dall’11,6% all’11,8% nell’indice cash intensity, che misura la circolazione del contante rispetto al Pil di un Paese. Il dato lascia comunque l’Italia al 32° posto tra le 35 peggiori economie al mondo per dipendenza dal contante: una lista nera che parte dal Gambia (31,2%), e vede ai primi posti nomi non esattamente raccomandabili in fatto di pagaemnti, come Iraq, Albania, Vietnam. Asia, Africa e Medio Oriente sono fortemente rappresentati nel gruppo, ma ci sono anche tanti paesi europei: dal 6° posto dell’Ungheria (19%), tallonata dalla Grecia (17,6%), Bulgaria, e più indietro Portogallo e Spagna. In Italia a fine 2018 circolavano quasi 200 miliardi di euro in banconote, il 4% più rispetto all’anno prima, con un incremento più sensibile rispetto al +3,8% del 2017. Se poi si misura il valore dei prelievi agli sportelli Atm, il +8,1% composto annuo dell’Italia nel decennio 2008-2017 è imparagonabile ai ritmi delle altri grandi economie d’Europa: +2,1% la Germania, -1,3% Regno Unito, +2,3% Francia, +0,5% Spagna. E’ noto che l’abuso del contante è frequentemente uno schermo per comportamenti non virtuosi, come l’evasione fiscale e gli affari colossali della criminalità organizzata.

Sempre più contanti in Italia, anche se da Pos e carte prepagate vengono segnali di recupero


Qualcosa si muove nei pagamenti elettronici e i Pos

Lo studio nota anche che “la rapida diffusione degli strumenti di pagamento elettronici, che ha ruoli sempre più centrali per il business e la società, potrebbe consentire all’Italia di ridurre lo scarto digitale rispetto ai rivali europei e ottenere importanti benefici: maggiore sicurezza delle transazioni, riduzione dei costi del contante, emersione dell’economia sommersa e stimolo ai consumi e al commercio”. La filiera dei pagamenti elettronici è un settore strategico, che coinvolge 1.600 aziende con ricavi generati di 11,7 miliardi in Italia, e 8,2 di valore aggiunto. Da qui vengono i segnali migliori: da cinque anni i dispositivi Pos per pagare con carte sono saliti del 5,1%, al tasso dei tedeschi e più di Francia, Spagna, Regno Unito (la media Ue è 3,5%). Ma i pagamenti con carta, malgrado l’accelerazione negli ultimi cinque anni, sono ancora ventina di miliardi sotto rispetto ai 198 miliardi di contante. Più brillante l’andamento della moneta elettronica (che non è associata a un Iban, come le prepagate), dove l’Italia in 10 anni è salita del 21%, e dopo Lussemburgo è il secondo paese dell’Ue per transazioni. Ma anche sommando le due tipologie cashless, le transazioni italiane con carta nel 2017 erano al quintultimo posto in Europa: 55,8 a persona, davanti a Germania, Grecia, Romania, Bulgaria.

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