Lontano dal pantano Tav

La lontananza del capo dello Stato da questa vicenda dice, semplicemente, che Mattarella non vuole sporcarsi le mani in questo pantano. Non sta cadendo il Paese, eventualmente cade un governo, oppure non cade, comunque la responsabilità ricade sui suoi protagonisti. Il che può avvenire per mille ragioni. Quelle che si vedono, come la Tav o magari quelle che non si vedono, perché una eventuale crisi oggi, poiché equivarrebbe al ritorno al voto, consentirebbe di evitare uno scoglio che già si intravede all’orizzonte, al netto della retorica dell’anno bellissimo. Ovvero quella “manovra correttiva” praticamente già scritta nei numeri di una crescita ben al di sotto delle previsioni e negli indicatori di una realtà più testarda dei proclami.

A dirla tutta sono apparsi anche un po’ patetici i tentativi di tirare in mezzo il capo dello Stato, come se in questa vicenda fosse un soggetto attivo. Addirittura i ben informati nei Palazzi raccontano che la conferenza stampa di Conte pomeridiana sia stata chiesta proprio per evitare che, una volta salito al Colle per il Consiglio supremo di Difesa, si lasciasse “avvolgere da Mattarella” lasciando solo Di Maio su una posizione oltranzista.

Se la situazione dovesse precipitare, e fino a quel momento non resta che aspettare e guardare, senza cambiare agende e programmi, a quel punto si muoverà come prevede la Costituzione e una lunga prassi. Se c’è una maggioranza che vuole andare avanti, si va avanti, se c’è una maggioranza per il “voto” non farà nulla per impedirlo, limitandosi a certificare le posizioni, senza che ciò appaia a favore di uno o dell’altro. Sbaglia chi gli attribuisce, altro riflesso condizionato, la volontà di tenere questo Parlamento, a dispetto dei santi e degli umani. Un conto era lo scioglimento lo scorso anno, a legislatura iniziata, un conto sarebbe oggi. Finché il quadro non precipita sta olimpicamente a guardare. Atteggiamento che contiene un giudizio incorporato. Quello di una situazione che, parafrasando Flaiano, in attesa di capire quanto sia grave, non è seria.

L’HUFFPOST

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