Pallotta, il patron giallorosso: “Ci hanno derubato. Sono stufo di questo schifo”

Il punto è che qualche secondo dopo la stessa Var passa sopra ad un chiaro ed evidente sgambetto ai danni di Schick dentro l’area portoghese: sarebbe stato il possibile calcio dagli undici metri del 2 a 3, punteggio che avrebbe traghettato la Roma oltre l’ostacolo degli ottavi di Champions. «E’ una vergogna! Come mai l’arbitro non è andato a rivedere alla tv a bordo campo l’episodio», tuona dagli spogliatoi il difensore greco Manolas.

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Il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco se ne va dallo stadio senza parole, in attesa di conoscere il proprio destino e con la bocca chiusa per non doversi pentire, poi, delle inevitabili riflessioni forti sull’utilizzo, o meno, della moviola in campo. Così, a notte inoltrata, entra in scena il numero uno del club, James Pallotta. Un’entrata in tackle che parte da lontano. «Lo scorso anno – dice Pallotta – abbiamo richiesto il Var in Champions perchè ci avevano rovinato la semifinale e, a Porto, nonostante ci fosse, siamo stati derubati. Schick è stato atterrato in area, il Var lo dimostra e non viene fatto niente. Sono stufo di questa mer…a. Non ho più parole».

Frasi che fanno e faranno molto rumore. L’anno scorso, a maggio, in occasione della semifinale di ritorno con il Liverpool, la Roma si lamentò per due rigori negati dall’arbitro sloveno Skomina: la Var non c’era. A Porto sì.

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