Piero Angela all’Huffpost: “L’impressione che domani andrà peggio sta avvelenando l’Italia”

Mi riceve di spalle, chino sulla fedele scrivania. Dalla finestra al suo fianco filtra appena la luce necessaria a una lettura faticosa: “Sto studiando, attenda un attimo”. Otto lauree, oltre trenta libri scritti e quasi mezzo secolo di divulgazione scientifica non gli bastano. Piero Angela vuole sapere ancora qualcosa di più.

La scrivania in realtà è un normalissimo tavolo da cucina, circondato da dischi e statuette di legno posizionate con cura su ogni muro disponibile, in una specie di mosaico composto per ricordare le decine e decine di viaggi in giro per il mondo. “Li ho presi in Indonesia, in Africa, in Asia centrale. Ci tengo molto”, mi dice senza nemmeno voltarsi.

Sottolinea, scrive, legge con attenzione e poi scrive ancora. Poi, finalmente, si volta. Una stretta di mano e poco spazio per i convenevoli: “Mi metto una cravatta e cominciamo”.

Ma lei non si annoia mai ad imparare?

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