Sanremo, dodici in gara. Mannoia e Mengoni incantano l’Ariston, standing ovation per Loredana Bertè

Più disinvolti tutti. Baglioni si lascia alle spalle le tensioni del debutto, meno ingessata la coppia Raffaele-Bisio, lei più divertente a partire da quando si cimenta nella traduzione simultanea del regolamento di voto enunciato da Bisio e “traduce” in cinese, spagnolo (dentro di lei si agita lo spirito di Belen), romano “coatto”. O quando, “immersa” in un sontuoso abito rosso, mette in scena un numero strepitoso: si presenta per cantare Habanera dalla Carmen ma non ricorda il testo, recupera a fatica il foglio accartocciato sul palco ma si accorge che le parole son quelle dell’onnipressente Passerotto di Baglioni. E finisce per arrangiarsi fischiettando la melodia. Scatenati Baglioni e Bisio in un duetto con pernacchie, vaga ascendenza di teatro d’avanspettacolo, un po’ come quella della battuta che Virginia usa per ringraziare le tre coriste, “grazie, graziella e grazie ar coro”.

La gara si apre con Achille Lauro, poi cantano Einar, Il Volo, Arisa. Un primo blocco di competizione che lascia spazio a Fiorella Mannoia, ospite della serata. Prima regala al pubblico il bel singolo Il peso del coraggio, che anticipa l’uscita in primavera dell’album Personale (e a maggio il tour nei teatri), poi fa cantare il pubblico duettando con Baglioni in Quello che le donne non dicono, un suo successo intramontabile che proprio da Sanremo partì vincendo, nell’87, il Premio della critica. Una performance intensa e molto applaudita che si chiude con una standing ovation del pubblico in sala.

La gara riprende con Nek ma si ferma di nuovo per lasciare spazio a un omaggio a Lelio Luttazzi, Baglioni e Virginia cantano Il mio tipo ideale, l’attrice sdraiata sul piano come Sylvie Vartan faceva con lo stesso Luttazzi. Uno dei tanti brani portati al successo dal maestro italiano dello swing, che introduce un cameo di Pippo Baudo, di ritorno a Sanremo dopo aver condotto, a dicembre al Casinò, le serate di Sanremo Giovani insieme a Fabio Rovazzi. Sfilano i cantanti, Daniele Silvestri con Rancore, Ex-Otago, Ghemon, torna sul palco una delle artiste più amate e applaudite di questa edizione, Loredana Bertè, e anche per lei è una standing ovation. Poi ci sono Paola Turci, Negrita, Federica Carta e Shade.

Uno dei momenti più attesi della serata si conclude con un’altra standing ovation e con gli occhi (del protagonista) lucidi per l’emozione. Marco Mengoni, che a Sanremo vinse con L’essenziale nel 2013, torna sul palco, con lui il cantautore scozzese Tom Walker. Insieme cantano Hola (I say), terzo brano estratto dall’ultimo lavoro di Mengoni, Atlantico. Basterebbe già questo, al pubblico in sala che scatta in piedi al termine del brano, e ai social, che impazziscono durante l’esibizione. Ma non è ancora finita, Mengoni duetta con Baglioni in un altro superclassico della canzone italiana, Emozioni di Lucio Battisti.

Come Pierfrancesco Favino s’è riaffacciato aul palco, nella prima serata, per un ideale passaggio di testimone dall’edizione passata, così stasera tocca a Michelle Hunziker. Che ritrova Claudio Bisio a sedici anni da Zelig, ed è subito show. Michelle, elegantissima in bustier nero laminato e gonna ampia con riflessi argentati, si scatena con Bisio in La lega dell’amore di Elio e le Storie tese, un medley che va da Grease al tango sulla creazione “di una forza partitica che rinnovi la politica grazie all’amore”, “una lega dell’amore finanziata coi baci e con i sentimenti”, che “come simbolo ha il cuore della mamma” e “lo statuto di una sola riga: gioia, fratellanza, cuore, amore, mamma t’amo e nulla più”.

Finite le esibizioni, lo show va avanti. Ricompare Baudo che riceve un’altra standing ovation del pubblico al grido di ‘Pippo, Pippo’ e riporta la memoria al 1985 quando “ebbi l’onore di consegnare un premio a chi a Fantastico aveva vinto con la migliore canzone d’amore del secolo, Questo piccolo grande amore“, che pure a mezzanotte fa cantare tutti. Pio e Amedeo – che scherzano sul Baglioni Tris – stuzzicano la polemica, accennano a Salvini (che twitta in risposta) poi fanno notare: “Dovremmo tutti tifare affinché si calmino le acque”.

E’ il momento di Cocciante e di Bella, cantata con i protagonisti del musical, e poi del doppio piano con Baglioni – con un momento di incertezza – per la sua Margherita, che alla fine intona a cappella coinvolgendo il pubblico che lo applaude. E’ quasi l’una quando Laura Chiatti e Michele Riondino cantano Un’avventura che Battisti portò al Festival del 1969 e che adesso è il titolo del film del quale sono protagonisti , in sala dal 14 febbraio, giorno di San Valentino.

La seconda serata del festival si chiude con la consegna del Premio alla carriera alle figlie di Pino Daniele, e con la classifica parziale della sala stampa, che premia Daniele Silvestri, Arisa, Achille Lauro, Loredana Bertè.

REP.IT

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