L’Italia in zona recessione: a rischio gli obiettivi del Tesoro

di Andrea Bassi

Si può guardare il bicchiere mezzo pieno. Sperare, cioè, che il crollo della produzione industriale di novembre sia dipeso dal maltempo che ha colpito l’Italia quel mese, o dal ponte dei morti particolarmente lungo. O anche dall’incertezza che due mesi fa c’era sulla manovra e sulla trattativa con l’Europa. Ma meglio non farsi troppe illusioni. Il dato è brutto, pessimo. Gli osservatori più attenti sono scettici sul fatto che a dicembre possa esserci un rimbalzo. Significa che anche nel quarto trimestre è più che probabile che davanti al Pil ci sia il segno meno. Sarebbe la seconda volta consecutiva. Tecnicamente significa che il Paese è entrato in recessione tecnica. Altro che boom economico. Secondo i dati diffusi dall’Istat, dei tredici settori che compongono l’industria manifatturiera, solo tre hanno chiuso con il segno più: l’alimentare, la farmaceutica e i settori minori. APPROFONDIMENTI

Industria auto, crolla a novembre produzione veicoli: -19%. Istat, negativo bilancio 11 mesi 2018: – 5,1%

Di Maio: «Possibile nuovo boom economico come negli anni sessanta»

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