“Nessuno dovrebbe utilizzare Facebook”: parla Dave Eggers, scrittore e pioniere del digitale

di Federico MarconiL

L’intelligenza artificiale che snatura il pensiero umano. L’utilizzo dei big data come falsa comodità. La privacy in pericolo e i social network come minaccia, le grandi compagnie tecnologiche guidate solamente dalla logica del profitto: è il ritratto del «surveillance capitalism», il capitalismo della sorveglianza, come lo definisce Dave Eggers.

Quarantotto anni, scrittore e attivista, fondatore e direttore della prestigiosa rivista letteraria McSweeney’s, Eggers è tra le più apprezzate penne statunitensi dall’uscita del suo primo romanzo, “L’opera struggente di un formidabile genio” (Mondadori). Era il 2000 e il libro divenne in poco tempo un caso editoriale con il plauso della critica: il New York Times lo inserì al primo posto nella classifica dei bestseller del 2001 e al dodicesimo tra i libri del decennio.

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